Con Rigoletto si chiude la stagione operistica del Teatro Marrucino: domani e domenica per l’opera di Giuseppe Verdi torna a Chieti la regista Manu Lalli
Oggi al Marrucino di Chieti la prova generale del Rigoletto di Verdi davanti a tanti ragazzi delle scuole del territorio. Domani, venerdì 12 dicembre alle ore 20.30, e domenica 14 dicembre alle ore 17.30 il teatro accoglie ancora una volta la grande opera, la quarta proposta in questa stagione.
“È stata una stagione della lirica al di là di ogni aspettativa” ha detto il Maestro Giuliano Mazzozzante, direttore artistico del Marrucino”.
In scena Rigoletto, melodramma in tre atti tratto dal dramma Le roi s’amuse (Il re si diverte) di Victor Hugo. Libretto di Francesco Maria Piave. Musica di Giuseppe Verdi.
Maestro del Coro Christian Starinieri. Scene Daniele Leone. Costumi Manu Lalli e Gianna Poli. Allestimento Maggio Musicale Fiorentino. Direttore di produzione Marco Iezzi. Maestro Concertatore e Direttore Jure Bučević. Regia Manu Lalli.
PERSONAGGI E INTERPRETI
Il Duca di Mantova Ivan Magrì (12 dicembre) e Giovanni Formisano (14 dicembre)
Gilda Silvia Vázquez Clemente
Sparafucile Andrea Silvestrelli
Maddalena Anastasiia Sniatovskaia
Giovanna Maria Salvini
Il Conte di Monterone Gaetano Merone
Marullo Paolo Gatti
Borsa Benedetto Agostino
Il Conte di Ceprano Davide Filipponi
La Contessa di Ceprano Emma Tontodonati
Paggio della Duchessa Giulia Mazzoccante
Usciere di Corte Andrea Zuccarini
Con Rigoletto, andato in scena per la prima volta nel 1851 al Teatro La Fenice di Venezia, Giuseppe Verdi inaugura quella che egli stesso definì la sua Trilogia popolare, che proseguirà con Il Trovatore e La Traviata.
Basata sul dramma “Le roi s’amuse” di Victor Hugo, opera controversa e censurata in Francia, Rigoletto affronta con audacia temi scottanti come la corruzione del potere, l’ipocrisia sociale e la vendetta, segnando una svolta radicale nel linguaggio teatrale e musicale verdiano.
Il libretto, firmato da Francesco Maria Piave, dovette superare numerosi ostacoli censori prima di vedere la luce: la figura di un re libertino fu considerata troppo provocatoria per l’epoca, e si dovette trasporre la vicenda da Parigi a Mantova, trasformando il re in un duca.
Musicalmente, Rigoletto segna un’evoluzione nel teatro verdiano: l’intreccio drammatico si fonde con una scrittura musicale densa e innovativa, capace di dar voce a ogni sfumatura emotiva dei personaggi. Celebri arie come “La donna è mobile”, “Bella figlia dell’amore” o il monologo “Cortigiani, vil razza dannata” sono entrate nel cuore del pubblico, contribuendo a fare di Rigoletto una delle opere più amate e rappresentate del repertorio lirico internazionale.
Un dramma intimo e universale, in cui Verdi scolpisce con forza e umanità il conflitto eterno tra potere e innocenza, tra amore e vendetta, tra destino e responsabilità.