Inaugurata a Castel di Sangro la nuova sezione bellica del Museo Civico “Aufidenate”, alla presenza delle più alte cariche militari, del Questore e del Prefetto dell’Aquila, e di numerose autorità civili e istituzionali
La nuova sezione del museo civico di Castel di Sangro, interamente dedicata alla Seconda guerra mondiale, si afferma come il più grande museo bellico d’Abruzzo in ambito tematico, per numero e valore storico dei reperti. Un’iniziativa volta a preservare la memoria collettiva e a trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza degli eventi che hanno segnato il territorio e il Paese.
Castel di Sangro, infatti, fu tra i centri abruzzesi più duramente colpiti dal secondo conflitto mondiale: situata lungo la Linea Gustav, visse sulla propria pelle le distruzioni e lacerazioni sociali tipiche delle zone di fronte. Nel novembre 2023 Paolo Mieli ha sottolineato l’importanza storica degli avvenimenti accaduti in quest’area, definendoli “una pagina poco conosciuta ma centrale per comprendere la complessità della guerra in Italia”.
La curatela scientifica delle armi è stata affidata al dott. Glauco Angeletti, esperto di oplologia del Ministero della Cultura, il cui contributo ha assicurato l’autenticità e l’inquadramento tecnico dei materiali bellici esposti. La progettazione e l’allestimento complessivo della nuova sezione sono stati invece curati dal direttore del museo, Arch. Mario Rainaldi, che ha coordinato l’intero intervento museale.
Durante la cerimonia, il Sindaco Angelo Caruso ha donato una targa commemorativa al dott. Angeletti, quale gesto di riconoscimento per l’impegno e la professionalità dimostrati nel corso del progetto.
«Restituire voce e forma a un passato tragico come quello vissuto dalla nostra comunità durante il secondo conflitto mondiale – ha detto Caruso – significa offrire alle giovani generazioni strumenti di conoscenza e consapevolezza. Questa sezione dialoga idealmente con la mostra sul Risorgimento nazionale già ospitata nel museo, tessendo un filo che lega le battaglie per l’Unità d’Italia alla difesa dei valori democratici e della libertà».