Il comitato civico ‘Voci del territorio’ è preoccupato per l’ok della Regione Abruzzo al co-inceneritore di Casoli di Atri
Il comitato ha manifestato una forte delusione e una preoccupazione crescente in seguito all’approvazione da parte della Regione del progetto per la costruzione di un co-inceneritore nella zona industriale di Casoli di Atri.
La contrarietà della popolazione locale, espressa dal 2023 con proteste e manifestazioni pubbliche, si è intensificata dopo la sentenza del TAR che ha sbloccato l’iter autorizzativo, culminando nel recente via libera regionale.
«L’autorizzazione è stata concessa con ben 58 prescrizioni, ma questo non ci tranquillizza affatto – dichiara la presidente del comitato Alessandra Di Giovanni -Anzi, la presenza di così tante restrizioni alimenta i nostri dubbi sull’impatto reale dell’impianto sulla salute pubblica e sull’ambiente».
La Di Giovanni ha sottolineato come il disastro ambientale della Kemipol di Pineto, avvenuto lo scorso 30 settembre, abbia ulteriormente aumentato le preoccupazioni della comunità.
«Siamo stati contattati da numerosi cittadini, anche dai comuni limitrofi, che temono un aggravamento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti di co-incenerimento. Sebbene vengano presentati come soluzioni per il recupero energetico e la riduzione dell’inquinamento globale, non è affatto chiaro se, a livello locale, questi impianti possano invece aumentare i rischi per la salute e l’ambiente».
Un ulteriore motivo di allarme riguarda la vicinanza del futuro impianto a zone residenziali, a un campo da calcio e altre strutture ricreative e ricettive. Il comitato ha annunciato l’intenzione di coordinarsi con altre organizzazioni civiche e associazioni locali per sostenere il Comune di Atri che ha già espresso la volontà di impugnare la decisione regionale. Il comitato resta in attesa della convocazione promessa dalla commissione di vigilanza della Regione, guidata dal presidente Sandro Mariani e dal consigliere Luciano D’Amico, entrambi critici nei confronti del progetto.
IL SERVIZIO DEL TG8