Stasera vetrine al buio in corso Vittorio Emanuele e corso Umberto, a Pescara: i commercianti protestano contro il caro parcheggi. Luci spente dopo la chiusura. Inaspettatamente il sindaco convoca tutti in videoconferenza: dalle 13 circa è in corso un confronto serrato
Si spegneranno subito dopo la chiusura le vetrine degli esercizi commerciali che aderiscono alla protesta annunciata dalle sigle del commercio e dell’artigianato pescaresi contro la delibera dell’amministrazione comunale sui parcheggi.
L’aumento generalizzato dei prezzi delle aree di sosta a pagamento della città preoccupa i commercianti, e non solo. Ieri anche l’Aci, in una nota, ha espresso le proprie perplessità sull’efficacia del provvedimento, così come la Filcams Cgil, che però ha posto la sua attenzione sui lavoratori del comparto.
La decisione di spegnere le luci è arrivata ieri sera al termine di un incontro tra i rappresentanti dei principali singoli settori (Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) insieme al Comitato Amici di Corso Vittorio.
I promotori associano alla protestala richiesta di sospendere gli effetti della delibera e riunire subito un tavolo di confronto con le sigle del settore per rimodularla e riformularla nel modo migliore.
All’incontro che ha deciso la protesta erano presenti per la Cna il presidente e il direttore provinciali, Linda D’Agostino e Luciano Di Lorito; per la Confcommercio il presidente e la
vicepresidente provinciale, Riccardo Padovano e Vincenzina De Santis; per la Confartigianato la vicepresidente Barbara Lunelli; per la Confesercenti il direttore provinciale Gianni Taucci; per il Comitato Amici di Corso Vittorio il presidente Antonio Di Giosafat.
Ieri anche il presidente dell’Aci Giampiero Sartorelli ha espresso perplessità sulla delibera del Comune:
“L’assioma parcheggi più cari, meno auto in strada è assolutamente sbagliato. Affermare che
l’aumento delle tariffe indurrebbe molti a lasciare l’auto privata a casa è frutto di una semplicistica ed errata valutazione, non basata su un approfondito studio dei flussi e della mobilità del nostro territorio. L’aumento, semmai, porterebbe solo ed esclusivamente un abbandono della parte
vitale della nostra città, già di per sé fortemente penalizzato da numerosi ea volte ingiustificati lavori in essere.
Pescara è paralizzata, lunghissime code, ritardi nell’entrata al lavoro e a scuola all’ordine del giorno. Fondamentale per eliminare una buona parte di mezzi privati dalle strade – prosegue – è l’esistenza di un efficiente, efficace e puntuale servizio di trasporto pubblico locale, che a Pescara non appare essere gestito al meglio. Il filobus non ha raggiunto l’obiettivo per cui era stato previsto. Bello, poco
inquinante, abbastanza veloce, certo, ma non si può dire che abbia tolto una sola automobile dalla strada, anzi sembrerebbe essere vero il contrario, perché chi prima raggiunge Pescara sud con un unico mezzo oggi è costretto a un cambio, con perdita di tempo e di denaro, per cui usa la propria auto. Gli utilizzatori del filobus, d’altra parte, sono gli stessi che usavano le altre linee oggi abolite. Ove anche il filobus dovesse raggiungere l’obiettivo prefissato, è indiscutibile che il tutto verrebbe poi reso vano in tempi abbastanza brevi dalla costruzione del Palazzo della Regione all’interno dell’odierna area di risulta, che comporterà un inevitabile aumento delle
auto in entrata verso il centro città.
E allora, prima di pensare all’aumento delle tariffe e anche per evitare la desertificazione del centro città, sarebbe forse meglio risolvere il problema del trasporto pubblico e gestire al meglio i parcheggi esistenti, quei pochi rimasti, che sono in estremo stato agonizzante. Parlare infine di mobilità dolce quale alternativa al mezzo proprio è solo un semplice esercizio di stile, senza alcun senso. La cittadinanza, come tutto il nostro Paese, invecchia e l’utilizzo dei monopattini e della
bici in sharing non è alla portata di tutti, considerando anche che la rete delle ciclabili, di cui tanto ci si vanta, è assolutamente insufficiente, mal collegata e priva della necessaria manutenzione. La mobilità – conclude l’Aci Pescara – è un sistema complesso e coma tale va gestito”.
Sempre ieri, in una nota, il sindaco di Pescara Carlo Masci ha ribadito che le tariffe dei parcheggi a pagamento a Pescara sono tra le più basse d’Italia e che l’obiettivo è la sostenibilità:
“Voglio stimolare una riflessione relativa ai prezzi della sosta, che qui sono bassissimi, credo i
più bassi d’Italia, e continueranno ad esserlo. Pescara è una città attraente e preziosa, dove molti vogliono venire, possibilmente con l’auto privata, per motivi diversi. Ma il numero delle auto in circolazione – osserva – è stratosferico, ancor di più se lo paragoniamo ai pochi posti disponibili, ed è impossibile pensare di far occupare gli spazi pubblici del centro città gratuitamente, spesso per intere giornate. Le tariffe orarie degli spazi blu, pari a un euro la prima ora e due euro la seconda ora di sosta – spiega il sindaco – non le abbiamo toccate e con l’abbonamento si continueranno a pagare cifre piacevolmente contenute. I residenti potranno parcheggiare su tutti gli spazi blu pagando un euro al giorno, compresa l’area di risulta, abbonandosi per 365 giorni l’anno. I non
residenti che raggiungono tutti i giorni Pescara potranno parcheggiare con dovuto euro al giorno in tutta la città, oppure con un euro e cinquanta al giorno solo nell’area di risulta, sempre scegliendo la formula dell’abbonamento.
Coloro che lasceranno occasionalmente la macchina per l’intera giornata nell’area di risulta pagheranno, è vero, più di adesso, quattro euro al giorno (invece dei 2,50 euro attuali), ma questo – dice – accadrà per due motivi chiarissimi: non vogliamo incentivare la sosta lunga, perché questa non favorisce il ricambio, indispensabile per accogliere tutti, e vogliamo fortemente promuovere il filobus il cui biglietto costa 1,50 euro per 90 minuti o 3 euro andata e ritorno oltre i 90 minuti. Tutto ruota attorno a questo: l’obiettivo deve essere la sostenibilità, anche nei trasporti, per cui è inconcepibile, ora che abbiamo la linea Verde, lasciare che le tariffe per la sosta lunga saltuaria siano più convenienti di un biglietto della filovia altrimenti nessuno sarà incentivato a lasciare in garage la macchina per usare il filobus. La filovia, poi, non rimarrà così, il nostro progetto è di estendere questo tipo di trasporto a sud ea ovest, con mezzi elettrici, e ci siamo già attivati a
livello ministeriale per cogliere questo obiettivo”.
Un’altra questione sul tappeto è il rischio potenziale di aumento di Tari e Tosap. Per Fabrizio Vianale, direttore di Confartigianato Pescara, sul tema c’è ancora una certa confusione. L’amministrazione del sindaco Carlo Masci sarebbe al lavoro su una proposta di delibera che punti a modificare al rialzo le tariffe del suolo pubblico. L’incremento del Canone unico patrimoniale seguirebbe la possibilità, opzionale, di adeguare annualmente il canone agli indici Istat.