Carceri sovraffollate e carenze di personale, parla il garante dei detenuti

Il sistema carcerario in Abruzzo, come nel resto del Paese, vive una stagione di grandi difficoltà

Sull’argomento è intervenuto stamani a Pescara il garante dei detenuti della Regione Abruzzo Gianmarco Cifaldi durante il convegno su “La Giustizia tra Realtà ed Utopia. Problemi Attuali della Vita Penitenziaria”

Il tasso effettivo di affollamento nelle 8 case circondariali abruzzesi, ha sottolineato il garante dei detenuti, dal 112% è salito al 119%. A fronte di 1700 posti disponibili nelle carceri abruzzesi attualmente sono reclusi oltre 1900 detenuti. Una situazione insostenibile, ha sottolineato il garante il quale ha sottolineato come l’ambiente carcerario stesso spesso può generare e aggravare i problemi esistenti delle persone detenute, specialmente quelle con bisogni di assistenza sanitaria e fragilità mentale. Non è più sufficiente denunciare il sovraffollamento e la carenza di personale, c’è la necessità di azioni concrete e serie di politiche mirate a cambiare la situazione esistente. Sono troppi i suicidi di detenuti registrati nel corso di quest’anno. Oltre 25 episodi registrati nel 2023. Lo scorso anno i suicidi in carcere sono stati ben 85. Il garante dei detenuti ha posto poi l’accento sull’accorpamento di Abruzzo e Molise all’Umbria per la creazione di un nuovo Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria con sede a Perugia. Una scelta che penalizza enormemente la nostra regione ha sottolineato Cifaldi ricordando però che è solo una ipotesi tecnica trasmessa ai sindacati per le osservazioni dal ministero della Giustizia. Ci sarà modo di attuare un tavolo di confronto anche con le regioni interessate. L’attuale Provveditorato comprende Lazio, Abruzzo e Molise, mentre l’Umbria è aggregata alla Toscana. Perugia è troppo lontana, non garantirebbe funzionalità, razionalità ed economicità, ha sottolineato infine il garante dei detenuti.