Cantieri Aca a Pescara: lavori finiti entro Natale

Il senso unico su un tratto di Corso Vittorio Emanuele, altra dura prova per gli automobilisti a Pescara da mesi alle prese con i cantieri per l’ammodernamento dell’adduttrice principale dell’Aca. Il Direttore Tecnico Livello assicura che entro le festività natalizie tutto sarà completato.

Una spina dorsale vecchia  di oltre 60 anni che andava inevitabilmente rinforzata e ringiovanita. Parliamo dell’adduttrice principale dell’Aca che attraversa, praticamente, tutta le vie principali di Pescara dall’Università fino a Via Canova. Lavori assolutamente necessari, dunque, resi possibili grazie a un finanziamento del PNRR di oltre 13 milioni di euro per 5 chilometri di condotte e che impone, comunque, precise scadenze. Disagi forzati al traffico, ultimo in ordine di tempo la chiusura di un tratto di Corso Vittorio Emanuele, direzione sud:

“In questo tratto di Corso Vittorio Emanuele – spiega il Direttore Tecnico Aca Lorenzo Livello – c’è un manto stradale speciale con rinforzi in marmo ai due lati che restringono la carreggiata da 12 a 8 metri. Per questa ragione non è stato possibile assicurare la doppia direzione come sta avvenendo, invece, su altre strade. In ogni caso abbiamo un severo cronoprogramma che dobbiamo rispettare perché così ci impone il PNRR. Fine lavori 31 dicembre e ultimazioni collaudi entro il 30 marzo 2026. Diciamo che di sei cantieri ora attivi, alcuni saranno chiusi tra metà e fine novembre, in ogni caso contiamo di ultimare tutto entro le festività natalizie.”

Praticamente conclusi i lavori su Viale Bovio da dove si proseguirà con l’ammodernamento delle condotte da Via Raffaello a Via Canova e poi ancora lavori da Viale Pindaro su tutta Via Gabriele d’Annunzio; mentre ulteriori interventi sono previsti su Via Del Santuario, ma per la sostituzione di un tubo interrato e quindi nessun disagio alla superficie; e da via Dei Gesuiti a scendere per circa 400 metri ma su un tratto di strada non carrabile. Un altro lotto, invece, riguarderà un lungo tratto da Bussi a Chieti:

“Le condotte degli anni ’60, realizzate grazie alla Cassa del Mezzogiorno – spiega ancora Livello – sono di cemento armato ancora particolarmente resistente, il problema è che hanno delle guarnizioni che inevitabilmente si consumano e vanno sostituite così da scongiurare, per il futuro, ulteriori perdite che in questi anni hanno rappresentato il problema più serio sull’intera rete.”