Bussi, 14 cittadini scrivono a Mattarella

Disastro ambientale di Bussi, 14 cittadini scrivono a Mattarella sulla causa risarcitoria in sede civile da oltre un miliardo di euro ferma da due anni su un’eccezione procedurale

“In un paese che vuole dirsi civile, non si vive in un territorio martoriato dall’inquinamento, non si continua ad essere esposti a sostanze pericolose, non si aspettano anni e anni per una risposta nei processi” così quattordici cittadini abruzzesi che hanno scritto al Presidente della Repubblica Mattarella una lettera aperta sulla causa in sede civile per il risarcimento dei danni del disastro ambientale di Bussi. Il procedimento, secondo quanto riportato dalla stampa, è inspiegabilmente fermo da ben due anni al tribunale di L’Aquila, con il giudice che non decide su un’eccezione procedurale sollevata dai legali di Edison.

La nota è stata inviata per conoscenza anche ai ministri della Giustizia e della Transizione ecologica, al vicepresidente del CSM, al presidente della Regione e al presidente del Tribunale di L’Aquila, sez. civile.

A rendere nota la missiva è il Forum H2O Abruzzo che ricorda come il Ministero della Transizione Ecologica e la Regione Abruzzo nel 2019 abbiano intentato causa nei confronti di Edison chiedendo, sulla base di perizie dell’ISPRA e dell’Istituto Superiore di Sanità, oltre un miliardo di euro di risarcimento.

“Avrebbero potuto essere molti di più a firmare la lettera aperta”, spiega la lettera, “ma è stato scelto un numero simbolico, quattordici, come gli anni passati dalla scoperta della prima discarica, la Tremonti. Ricordiamo che già un anno fa fu depositata un’interrogazione parlamentare in cui si stigmatizzava l’impasse in cui si trovava la causa. Per i cittadini sono inaccettabili questi ritardi che si trasformano in Giustizia negata; per questo chiedono l’intervento del Presidente affinché tutti i procedimenti che riguardano il sito inquinato si concludano celermente. Il fattore tempo non è una questione secondaria. I cittadini che hanno bevuto quell’acqua con sostanze cancerogene e tossiche, sgomenti per il loro territorio danneggiato dalla presenza di una delle discariche più grandi d’Europa, stanno letteralmente invecchiando senza veder risolta, in un senso o nell’altro, questa vicenda. Non vogliamo più aspettare, non è giusto”.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.