Un giovane bracciante magrebino ferito nel Fucino è stato abbandonato davanti all’ospedale di Pescina. Lo denuncia la Flai Cgil
Il bracciante era impiegato nella raccolta delle carote nei campi del Fucino. Ferito ad una gamba durante il lavoro, è stato lasciato lasciato davanti all’ospedale di Pescina. Il caso è stato denunciato da Flai Cgil che si è occupata anche della richiesta d’asilo.
L’episodio, reso noto oggi dalla Flai-Cgil aquilana, torna ad accendere i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e in particolare sulle condizioni in cui operano i braccianti stranieri del Fucino.
Secondo quanto raccontato il giovane, dopo l’incidente, sarebbe rimasto privo di assistenza da parte del datore di lavoro. Trasferito al pronto soccorso di Avezzano, è stato operato e le sue condizioni sono buone.
Il sindacato ha annunciato iniziative legali e di sensibilizzazione sulle tematiche del lavoro nero, della sicurezza e del caporalato nel settore agricolo, in particolare nel Fucino, dove operano moltissimi migranti.
La Flai Cgil chiesto e ottenuto la protezione internazionale per il giovane che era arrivato in Marsica dopo settimane di viaggio dalla Turchia.
“Quanto avvenuto a Pescina – hanno dichiarato il segretario regionale del PD Abruzzo Daniele Marinelli, il segretario provinciale del PD L’Aquila Stefano Albano e Michael Bomba, responsabile agricoltura PD Abruzzo – è grave e non può essere archiviato come un incidente isolato. Un bracciante, lacerato a una gamba da un mezzo agricolo, abbandonato davanti a un presidio sanitario e lasciato da solo ad affrontare il dolore, la paura e il rischio di morire. È l’ennesimo episodio che mostra quanto lo sfruttamento, il lavoro nero e l’illegalità siano ancora realtà quotidiana anche in uno dei comprensori agricoli più importanti per l’Abruzzo, qual è il Fucino. Serve un cambio di passo vero. Come Partito Democratico chiediamo alla Regione Abruzzo, agli enti competenti e alle forze dell’ordine di intensificare i controlli, e di farlo ora, nei mesi di raccolta, quando le condizioni di lavoro peggiorano e i diritti spariscono”.
“Chiederemo un incontro con il Prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo e investiremo i nostri rappresentanti sul caso attraverso un’interrogazione parlamentare, perché questa è la storia di un’umanità che non può restare perennemente ai margini – sottolineano gli esponenti PD – . L’uomo è arrivato in Italia a piedi, in cerca di un futuro migliore, ora è parte offesa in un’indagine, ma prima di tutto è una persona trattata come un mezzo usa e getta sui nostri campi. Fortunatamente è stato soccorso e operato in tempo e di questo ringraziamo tutto il personale medico che è riuscito ad agire prontamente. Ma il fatto che sia stato lasciato da solo a raggiungere l’ospedale la dice lunga sul contesto in cui si è consumato l’incidente. Non possiamo non ricordare il caso di Satnam Singh, il bracciante sikh che quasi un anno fa fu lasciato davanti all’ospedale di Latina, con un braccio tranciato, morto dopo un’atroce agonia. Storie diverse, stesso meccanismo: chi lavora nei campi senza tutele continua a essere invisibile, finché non accade l’irreparabile. Legalità e dignità devono tornare nei campi del Fucino. Il lavoro agricolo non può continuare ad essere un mondo parallelo in cui le regole non valgono, o valgono solo per alcuni”.
