Borsacchio, Pepe (Pd): “La bocciatura arriva proprio dal governo Meloni”. Febbo (FI): “Spieghi perché si astenne”

“Dal Ministero della Cultura riconosciuto a livello centrale l’errato procedimento seguito per la riperimetrazione della Riserva del Borsacchio, esplicitando quindi tutti i gravissimi vizi formali e sostanziali che porteranno all’annullamento”. Lo afferma il consigliere regionale Pd Dino Pepe. La replica di Mauro Febbo (Forza Italia)

“Siamo di fronte ad una bocciatura eclatante, che certifica l’inadeguatezza del governo regionale a guida Marsilio – afferma Pepe -. È una nota netta, senza possibilità di appello, che rafforza quanto avevamo già prontamente contestato l’indomani del voto: la riperimetrazione del Borsacchio è illegittima, come già era avvenuto con il Parco Sirente-Velino, poiché manca ogni tipo di coinvolgimento dei territori, delle istituzioni locali e delle associazioni. Non sono bastate le quasi 30.000 firme raccolte dai cittadini e dalle associazioni; non è bastata la richiesta dell’opposizione di rivedere il provvedimento e tornare alla perimetrazione originale della riserva; ora il Presidente Marsilio non vorrà fare orecchie da mercante davanti ad una nota ufficiale di un Ministero guidato da esponenti della sua stessa maggioranza”.

LA REPLICA DI FEBBO – “Prima di lanciarsi in certe frettolose affermazioni il consigliere Pepe farebbe bene a spiegare come mai, nel corso della votazione sulla riperimetrazione del Borsacchio, ha cambiato il suo voto da contrario a astenuto e perché i suoi colleghi di partito avevano abbandonato l’Aula. In attesa di una sua precisione a riguardo, voglio tranquillizzarlo perché non c’è stata nessuna bocciatura ma al momento ci troviamo di fronte a una interlocuzione  aperta dal Ministero della Cultura – Beni Culturali  con la Regione, come spesso avviene.  A questo proposito è bene precisare che non si tratta di una iniziativa del  Ministero dell’Ambiente. Quindi  è  del tutto evidente che tutte le illazioni e i falsi allarmi lanciati dalle cosiddette associazioni ambientaliste, seguite a ruota pappagallescamente da Pd e 5stelle, non hanno trovato nessun riscontro. Quanto evidenziato dal Ministero della Cultura è aderente a quello che ho sempre sostenuto: c’è la necessità di un vincolo paesaggistico a tutela degli indiscussi e pregevoli valori. Quindi si dovrà arrivare a una legge che applichi il vincolo su quell’area mentre resta ferma la valorizzazione naturalistica della sola zona interessata dalla nidificazione del fratino e della tartaruga caretta caretta e dalla vegetazione che colonizza le spiagge marine. Stia tranquillo il collega Pepe perché all’ordine del giorno del primo Consiglio regionale utile porteremo la norma per il vincolo paesaggistico così come avevamo ampiamente anticipato. La Riserva è e resterà di 24 ettari come originariamente era stata programmata”. Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.