La guerra dei borghi: il Tar accoglie il ricorso del Comune di Lama dei Peligni, è braccio di ferro con Calascio

Il Comune di Lama dei Peligni ha ottenuto la sospensione della delibera della Giunta regionale con la quale si destinavano 20 milioni al progetto proposto dal Comune di Calascio nell’ambito di un piano di valorizzazione dei borghi. Se, come sembra non è previsto lo scorrimento della graduatoria l’Abruzzo rischia di perdere 20 milioni di euro

La delibera regionale impugnata è la n. 136 del 15 marzo 2022: con essa è stato individuato, quale Progetto Pilota da ammettere al finanziamento della misura PNRR – M1C3 – “Turismo e Cultura” – Azione: Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale Intervento 2.1 Attrattività dei Borghi storici – il progetto proposto dal Comune di Calascio (AQ).

Il 25 aprile il Comune di Lama dei Peligni sottopone un’istanza cautelare al TAR de L’Aquila ritenendo – a seguito di accesso agli atti – “che il procedimento che ha portato a tale individuazione non sia totalmente esente da vizi, soprattutto in merito a quanto stabilito dagli articoli 9 e 10 dell’Avviso Pubblico del bando che stabiliscono i beni oggetto degli interventi e le spese ammissibili e pertanto finanziabili”.

Appena il giorno dopo, il 26 aprile, il Tar de L’Aquila, accogliendo l’istanza di tutela cautelare avanzata dal Comune di Lama dei Peligni, “sospende la DGR 136 e ogni provvedimento amministrativo e/o nota adottato dall’Ente regionale consequenziale alla predetta Delibera della Giunta regionale, ritenendo che, ad una prima sommaria considerazione e fatta salva la competente valutazione in sede collegiale, siano sussistenti i presupposti per sospendere l’efficacia dei provvedimenti impugnati sul rilievo che il progetto del Comune di Calascio si ponga in violazione dell’art. 9 dell’Avviso Pubblico”.

Per la trattazione collegiale della istanza cautelare è fissata la camera di consiglio del 25 maggio 2022.

“Da sindaco di Lama dei Peligni- entra nel merito il primo cittadino Tiziana Di Renzo – ho avuto il dovere di chiedere chiarimenti alla Regione Abruzzo e al Ministero della Cultura sulla procedura di valutazione dei progetti che ha portato, di fatto e per pochi punti di differenza, all’esclusione del borgo che amministro dall’aggiudicarsi il finanziamento di 20 milioni di euro. Il PNRR (Piano di Ripresa e Resilienza) è un progetto vitale per il futuro del Paese e della nostra Regione che prevede un programma di modernizzazione delle nostre infrastrutture, della nostra economia e dell’apparato giuridico. Questa importante sfida che coinvolge la Pubblica Amministrazione a tutti i livelli, l’industria e la società civile deve rispettare non solo i principi della crescita economica ma anche quelli dell’ordinamento giuridico su cui poggia il nostro sistema democratico. Pertanto, nel ruolo di sindaco e di rappresentante del Comune di Lama dei Peligni ho preso la decisione di sottoporre la questione al TAR de L’Aquila. Si attendono gli sviluppi che la vicenda giudiziaria avrà nei prossimi mesi, sperando in una proficua e democratica collaborazione con la Regione e i Comuni abruzzesi”.

E non si è di certo fatta attendere la replica del Comune di Calascio: “L’Abruzzo rischia di perdere il finanziamento di 20 milioni del bando Pnrr per la ‘Rigenerazione dei piccoli borghi culturali, del patrimonio culturale e religioso rurale’. A lanciare l’allarme è il sindaco di Calascio, Paolo Baldi, commentando la sospensione, da parte del Tar L’Aquila, della Delibera della Giunta regionale n.136 del 15 marzo a seguito del ricorso del Comune di Lama dei Peligni, secondo in graduatoria dopo Calascio.

“Abbiamo appreso del ricorso il 26 aprile, durante una riunione operativa al ministero alla quale partecipavo insieme alla Regione Abruzzo – spiega Baldi – In quella sede la presidente della commissione
ministeriale che esamina i progetti ha reso noto che, in caso di accoglimento del ricorso, il finanziamento alla Regione sarà revocato, non è previsto lo scorrimento della graduatoria. Tra l’altro entro il 12 maggio dobbiamo presentare le integrazioni richieste al progetto – aggiunge il sindaco di Calascio -. Ho già invitato il Comune di Lama dei Peligni a ritirare il ricorso”. Il progetto ‘Rocca Calascio Luce d’Abruzzo’ prevede 20 azioni tra le quali la più cospicua riguarda restauro e salvaguardia del sito della rocca, lo scavo archeologico sotto la supervisione della Soprintendenza e dell’Università dell’Aquila, nonché servizi al turismo, la realizzazione in paese di un polo culturale con museo e il sostegno ad attività tradizionali come la zootecnia”.

“Ritengo che alla luce di quanto detto in commissione ministeriale e di fronte al fatto che Rocca Calascio rappresenta la vittoria di un luogo simbolo dell’Abruzzo, nel cuore dei cittadini della regione, d’Italia e del mondo, se far prevalere l’interesse particolare è cosa legittima, forse è poco opportuna in questo caso – dichiara Paolo Baldi – Rispetto le decisioni che verranno prese in sede giudiziaria, ma invito formalmente la
collega a rivedere la sua posizione, ritirando il ricorso”.