Balneatori Abruzzo, ora battaglia in Parlamento

Le decisioni del Consiglio dei Ministri sulle concessioni balneari arrivano come una doccia fredda per le imprese. Le associazioni di categoria non sventolano però bandiera bianca e puntano a modifiche nel percorso parlamentare.

Via libera del Consiglio dei Ministri alle nuove norme sulle concessioni balneari. Dal prezzo dei canoni sulle concessioni agli indennizzi da pagare a chi perde lo stabilimento balneare. E poi tutele per le piccole imprese e le famiglie che hanno il fitto di lettini e ombrelloni come unica fonte di reddito. Le gare, che dal 2024 verranno realizzate per affidare i beni demaniali, terranno in considerazione gli investimenti, i servizi per i clienti, la cura della costa e dell’ambiente, la libera accessibilità da garantire alla battigia per tutti, la stabilità dell’occupazione. L’ok del Cdm, con gli emendamenti al disegno di legge Concorrenza, è stato dato all’unanimità. Preoccupati, però, i balneatori abruzzesi che hanno investito per anni sulle loro attività e che ora, potrebbero vedere vanificati tutti gli sforzi, tra due anni, da una gara che potrà essere vinta anche da imprese di fuori regione, persino dall’Estero. Tuttavia, Riccardo Padovano, presidente Sib Abruzzo, precisa che ci sono state importanti modifiche al documento iniziale e che lasciano un filo di speranza, con il disegno di legge che sarà portato in parlamento. Intanto il presidente del Consiglio Regionale Sospiri annuncia che la Regione darà battaglia per i 700 balneatori abruzzesi. Anche Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA balneatori chiarisce che bisogna premere soprattutto sui parlamentari. “Non si può mettere a repentaglio – dice Tomei – il lavoro di migliaia di famiglie italiane che hanno investito nei loro stabilimenti balneari, dando un duro colpo anche a tutto l’indotto. Per questo, ora, la partita deve essere giocata in Parlamento per non mettere sul lastrico migliaia di piccoli imprenditori”.

REVOCA CONCESSIONI BALNEARI, TESTA : PERICOLOSA VORAGINE SOCIO-ECONOMICA

“ Presentata mozione di FdI che prosegue la battaglia per evitare l’ennesima lesione alla nostra economia”

 “Il provvedimento del governo nazionale, che passa all’unanimità in Consiglio dei ministri, secondo il quale dal primo gennaio 2024 l’assegnazione delle concessioni balneari avverrà solo tramite gara, apre una pericolosa voragine socio-economica per tutti gli operatori del turismo abruzzese e italiano.  Auspicavamo una mossa forte e risolutiva, invece ci troviamo di fronte all’ennesima azione prepotente e deleteria per il Paese. L’azione di un governo che parla di criteri di salvaguardia per le imprese ma che di fatto a quelle imprese non garantisce certezze e stabilità. Lunedì scorso, come annunciato, è stata presentata la mozione di Fratelli d’Italia, a prima firma di Giorgia Meloni la quale ha affermato a chiare lettere che trattasi del primo atto di esproprio del governo Draghi a danno di 30 mila attività d’impresa. Il documento – che affronta anche il tema delle concessioni delle attività di commercio ambulante su aree pubbliche, altra categoria messa in grande difficoltà dalle previsioni della direttiva Bolkestein – analizza nel dettaglio le normative sulla materia, evidenziandone lacune e distorsioni, ed impegna il Governo ad adoperarsi in sede europea al fine di sostenere l’inapplicabilità della direttiva 2006/123 al settore delle concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali per finalità turistico-ricreative, poiché trattasi di licenze di beni e non di servizi, rilevando altresì che ex articolo 195 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in materia di turismo, l’Organismo europeo può limitarsi soltanto ad una politica di accompagnamento, richiedendo un trattamento non discriminatorio rispetto ad altri Stati europei, come Spagna e Portogallo, che hanno prorogato, infatti,  le concessioni senza alcuna contestazione da parte della stessa UE. La mozione, condivisa da altri 37 co-firmatari di FdI, evidenzia come un intervento di taglio lineare di questa portata non possa che provocare il rischio di fallimento per quelle migliaia di imprenditori che hanno creduto in una norma dello Stato, nonché il rischio connesso e conseguente di abbandono e degrado del patrimonio più prezioso che si ha, le nostre coste. Ringrazio i parlamentari del mio partito per la caparbia con cui stanno conducendo anche questa battaglia per evitare la grave lesione che il governo si appresta a causare ad un’altra fetta importante della nostra economia”.

La nota del capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Guerino Testa.