Ballottaggi Abruzzo: l’analisi politica di Camillo D’Alessandro

“Quel che emerge chiaramente dall’analisi politica di quest’ultima tornata elettorale in Abruzzo è che cambia la geografia politica del centrosinistra e che di contro il centrodestra perde quasi ovunque da quando c’è Marsilio alla guida del governo regionale”: è questa la sintesi delle considerazioni sul voto di Camillo D’Alessandro, coordinatore regionale di Italia Viva.

 

Si rivolge in primis al Pd, D’Alessandro, per iniziare un lavoro di ricostruzione politica in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

«Il PD non vince da solo, ma senza il PD non si vince. L’alleanza con il Movimento 5 stelle non può dirsi determinante, considerando che le percentuali di Italia Viva in questa tornata elettorale sono state ben più alte di quelle registrate dai 5 stelle.»

Per il coordinatore regionale di Italia Viva , Camillo D’Alessandro, il campo largo auspicato anche dal segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, non può prescindere da quell’elettorato mobile che in Abruzzo oggi include i tanti civici rimasti senza una casa politica.

«È necessario mettere insieme un grande campo di riformisti che includa i tanti civici che in questo momento in Abruzzo sono senza una casa politica. È all’elettorato mobile, quello meno ideologizzato, che bisogna rivolgersi per costruire un campo largo in vista delle prossime elezioni regionali, soprattutto in considerazione del fatto che da quest’ultima tornata elettorale emerge un altro fatto importante e cioè che il centrodestra perde ovunque da quando c’è Marsilio al governo della Regione. Per questo è necessario iniziare a lavorare fin da ora per costruire questo campo largo riformista e liberale, con il PD che avrà un ruolo da protagonista, assumendosi la responsabilità di lavorare a un tavolo ampliato, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.»

La partita aperta, dunque in vista dei prossimi appuntamenti elettorali: nel 2022 il voto a L’Aquila, Ortona e San Salvo sarà un importante banco di prova per le regionali.

«Bisogna lavorare da subito per cambiare il quadro politico regionale con un governatore in carica, Marsilio, che oggi è il grande assente su questioni rilevanti quali la sanità, i trasporti e le tante vertenze industriali come quella di Stellantis che aprono al rischio delocalizzazioni e che tanto preoccupano gli abruzzesi. A questa inadeguatezza deve corrispondere una controproposta, per la quale bisogna iniziare a lavorare già da ora.»