Il diritto del ragazzo autistico che si è visto interrompere la terapia a causa del trasferimento non può più attendere: chiesto intervento della ASL di Chieti
L’Associazione Autismo Abruzzo APS denuncia la grave interruzione delle terapie per un giovane residente a Francavilla al Mare, da oltre sei mesi in lista d’attesa presso la ASL di Chieti.
Il ragazzo, seguito per anni dalla Fondazione Oltre le Parole di Pescara, ha visto interrotto il proprio percorso a causa del trasferimento di residenza della madre. La situazione ha già prodotto pesanti ricadute sul piano comportamentale e familiare.
La sentenza n. 62/2020 del Tribunale di Vasto aveva stabilito l’obbligo per la ASL di garantire le terapie in prossimità della residenza dell’utente, ma ad oggi tale diritto continua a non essere rispettato.
La proposta della ASL di Chieti di trasferire Dante (nome di fantasia) al centro Il Cireneo di Lanciano secondo l’associazione è “impraticabile e lesiva della continuità terapeutica, oltre a gravare sulla famiglia con spostamenti insostenibili”.
Martedì 9 settembre Autismo Abruzzo e il legale Gianni Legnini si recheranno al Tribunale di Chieti per chiedere l’autorizzazione all’utilizzo dell’extra budget necessario alla riattivazione del percorso presso la Fondazione Oltre le Parole.
Dopo aver già segnalato al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e dopo aver presentato il caso in Commissione Sanità il 2 settembre, alla presenza dell’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, l’associazione chiede anche il sostegno del sindaco di Chieti Diego Ferrara e del sindaco di Francavilla al Mare Luisa Russo affinché la ASL di Chieti rispetti il diritto di Dante. In particolare si sollecita l’adozione del principio di continuità terapeutica nella struttura più vicina e la valutazione del budget liquido tra le strutture accreditate, evitando ulteriori sofferenze e disagi.
“Non è più tempo di attese né di rimpalli burocratici – afferma Dario Verzulli di Autismo Abruzzo – serve un intervento immediato per garantire a Dante la continuità terapeutica che gli spetta di diritto. Si spostino i fondi e non le persone”.