Atri: crescono i contagi e salta ‘La Notte dei Faugni’. Il Covid cancella la tradizione abruzzese

Alla luce dei dati dei contagi Covid, quotidianamente in crescita, l’amministrazione comunale di Atri ha deciso di annullare la storica Notte dei Faugni con la processione tipica della notte tra il 7 e l’8 dicembre

Il Comune di Atri, il Comitato Festa dell’Immacolata e l’Associazione PromoEventi hanno deciso, di comune accordo, che  per salvaguardare l’incolumità pubblica, anche in considerazione dell’aumento dei contagi da Covid-19, la Notte dei Faugni 2021 e la tradizionale processione all’alba non si terranno. “Impossibile poter garantire il rispetto delle indicazioni anti-contagio in una processione itinerante di questo tipo e in un appuntamento così sentito che richiama ad Atri, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, migliaia di visitatori”.

Il rito dei Faugni – commenta l’assessora alla cultura al comune di Atri, Mimma Centorame,è carico di orgoglio e di senso di appartenenza per tutti gli atriani. Quest’anno, in accordo con il Comitato Festa dell’Immacolata e la PromoEventi che organizzano l’iniziativa, abbiamo deciso di non far svolgere sia la notte dei Faugni che la processione all’alba. La decisione, seppur sofferta, è legata al buon senso con la speranza che il prossimo anno potremo riprendere a programmare normalmente iniziative così sentite e amate. I Faugni rappresentano un rito millenario e affascinante, sarebbe stato impossibile contenere le migliaia di persone che ogni anno partecipano. Sicuramente non mancheranno iniziative culturali, come ad esempio il primo spettacolo della nuova stagione di prosa nel nostro Teatro Comunale, ma con posti limitati e nel rispetto delle normative”. 

 

LA STORIA DI UNA TRADIZIONE – Tutto inizia la sera del 7 dicembre quando, in Piazza Duomo, viene acceso il grande falò che arde fino al mattino successivo. Dopo la benedizione del fuoco, la città si anima a festa con concerti, spettacoli ed eventi che vanno avanti per tutta la notte. Piazze, strade, negozi, bar e osterie si trasformano in luoghi del divertimento e dell’attesa per accogliere le migliaia di persone che arrivano da fuori regione. Tra lunghi cenoni con le tipicità locali e il profumo delle caldarroste annaffiate dal vino novello, tra una partita a carte e un tiro di tombola, si attende l’alba dell’8 dicembre. Al rintocco del “campanone” della Basilica Cattedrale, alle ore 5 del mattino, gli atriani escono dalle case per raccogliersi in Piazza Duomo dove, dal falò acceso la sera precedente, vengono incendiati i “Faugni”, fasci di canne secche e ben legati tra loro. Preceduti dalla banda cittadina, al suono dell’orecchiabile e inconfondibile marcia “Marisa”, centinaia di persone di ogni età sfilano in corteo, abbracciando ognuna il proprio “faugno”. Intorno alle ore 6, la processione termina il suo giro da dove era partita, e i mozziconi di ciascun “faugno” vengono buttati tra i resti ardenti del falò. Si celebra così il solstizio atriano, la notte più lunga dell’anno, vissuta, da sempre, tutta d’un fiato, in una mistica attesa, in totale adesione a un rito che si rinnova nell’intimità domestica.