Atessa: l’a.d. di Stellantis, Tavares in visita alla Sevel

L’amministratore delegato di Stellantis, Carlo Tavares, in visita alla Sevel, lo stabilimento abruzzese del gruppo dove si produce il Ducato.

Tavares ha incontrato i delegati di fabbrica di tutte le organizzazioni. “Certamente la visita di Tavares nello stabilimento Sevel – commenta Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim – è un fatto positivo. Vedrà con occhi e toccherà con mano, quanto è stato importante il contributo professionale delle lavoratrici, dei lavoratori e del sindacato a costruire le condizioni produttive per conquistare la leadership di Stellantis nel settore dei veicoli commerciali”.

“Noi ci aspettiamo che tutto questo venga valorizzato concretamente dal ceo di Stellantis. È necessario che chiarisca le prospettive future dello stabilimento abruzzese in Val di Sangro, in rapporto anche alla costruzione dello stabilimento polacco, e dia disposizione per la stabilizzazione degli oltre 700 lavoratori somministrati che sono da anni parte integrante della forza occupazionale di Sevel. Diversamente senza novità sul fronte dei somministrati, si arriverà al primo sciopero dell’era Stellantis”.

I dipendenti della Sevel sono 5.650 più 700 somministrati e altri 500 in trasferta temporanea da altri stabilimenti.

Sottolineano, invece, le “incertezze sul futuro dello stabilimento e dell’indotto e il rischio occupazionale per i lavoratori precari, a causa anche del prossimo avvio della produzione nello stabilimento di Gliwice in Polonia” Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil e Alfredo Fegatelli, segretario generale Fiom-Cgil Chieti e Rsa Sevel.

“È urgente – si legge in una nota congiunta – affrontare la questione degli oltre 700 somministrati, attraverso stabilizzazioni e anche l’utilizzo del contratto di espansione per accompagnare alla pensione le lavoratrici e i lavoratori che hanno i requisiti. Per tutelare la crescita e lo sviluppo occupazionale occorrono nuovi investimenti e garanzie sulla tenuta della capacità produttiva dello stabilimento Sevel e di conseguenza dell’intero indotto. L’incontro tenutosi oggi tra l’ad Tavares e i delegati dello stabilimento non ha chiarito quale futuro si prospetta per Sevel, ragione per cui nei prossimi giorni discuteremo con le altre organizzazioni sindacali per confermare e programmare le iniziative di mobilitazione. Il governo non può sottrarsi al confronto e a partire dalla crisi dei semiconduttori, occorre far ripartire in fretta i tavoli sull’automotive, su Stellantis e su tutta la filiera della componentistica. Serve un provvedimento straordinario che si ponga gli obiettivi di investire sull’innovazione, di garantire l’occupazione e di impedire le delocalizzazioni, altrimenti si aprirà una stagione di conflitto sociale”.