Ater Pescara alla Biennale di Venezia con Codici Urbani

L’allestimento Codici Urbani dell’Ater di Pescara e dello studio Zedaplus architetti sarà presente alla Biennale di Venezia, nell’ambito dell’evento “Time space experience 2023”, organizzato dall’European Cultural Centre Italy. Oggi convegno a Pescara

Si svolge oggi, nella Sala Risorgimento del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, l’appuntamento promosso dall’Ater di Pescara sul tema ‘Una Strategia flessibile per i Progetti delle Residenze sociali Pubbliche’.

“In occasione della partecipazione alla Mostra Internazionale dell’European Cultural Centre ‘Time Space Existence’ per la Biennale di Architettura di Venezia 2023 – spiegano il presidente dell’Ater Mario Lattanzio e il direttore Gianni D’Addazio – abbiamo promosso un evento per presentare l’esito di alcuni progetti strategici sviluppati seconda una nuova visione, progetti Codici Urbani, che si sono aggiudicati uno spazio all’interno della Biennale stessa. Parliamo di  rigenerazione urbana e umana dei luoghi fragili della città di Pescara, dell’ambiente e del paesaggio urbano, del riuso e della comunità, un momento strategico per confrontarci sulle trasformazioni in atto per lo sviluppo del territorio”.

L’allestimento Codici Urbani sarà visitabile dal 20 maggio al 26 novembre 2023 presso Palazzo Mora a Venezia, nella Room #16, Wall A.

Codici Urbani, l’installazione Ater e Zedaplus, è un sistema di idee, strategie e progetti per un nuovo modello dell’abitare e per nuove forme di socialità urbana, resilienti e sostenibili, nella città di Pescara.

“Di fronte ad una duplice crisi, climatica e sanitaria, – si legge nella nota dell’Ater – sono stati sviluppati progetti sperimentali per la rigenerazione urbana di edifici residenziali pubblici dove, attraverso strategie architettoniche innovative, sono state affrontate problematiche sociali, economiche e ambientali dell’abitazione, improvvisamente vulnerabile e non adatta al cambiamento in corso. Utilizzando l’architettura come strumento per rispondere alle crisi, sono stati sviluppati cinque interventi di recupero e riqualificazione attraverso un nuovo codice progettuale che vuole riflettere ed esaltare il valore stesso dell’abitazione sociale. Basati sul concetto di densità relazionale i progetti saranno caratterizzati da spazi ibridi intermedi, inseriti tra gli spazi privati delle abitazioni e lo spazio pubblico esterno. Saranno spazi polifunzionali, aree per il gioco e lo svago, luoghi in cui verranno localizzati servizi, opportunità lavorative e di socializzazione tra le persone, stanze di comunità pensate come prolungamento dei servizi di quartiere, in grado di colmare le mancanze sociali generate dalle restrizioni della pandemia. Nel progetto in Viale Europa a Montesilvano (CodeM) si è sostituito il tetto con una copertura piana che diviene elemento generatore di spazi di aggregazione. Attrezzata con elementi per il gioco e il relax, offre alle residenze un punto di incontro dinamico per le persone di tutte le età. Il progetto in via Cetteo Ciglia (CodeCC) interpreta i valori della cura e delle relazioni sociali della comunità. Pensato come un villaggio verticale di servizi, al piano terra è stata inserita un’area destinata al primo soccorso ospedaliero e ad ogni piano è stata aggiunta una stanza sociale con diverse funzioni: cultura, sport, svago e lavoro si fondono con la sfera privata delle residenze. Il progetto del “Treno” in via Rubicone (CodeR) aggiunge servizi e verde, migliora l’accessibilità e crea una forte identità sociale per l’area. Una nuova facciata –ballatoio, caratterizzata da logge aperte, terrazze e box per ospitare servizi e attività comuni, crea un ambiente creativo dinamico, migliora i collegamenti orizzontali e verticali e conduce a un tetto con una serie di stanze sociali. La copertura è, infatti, concepita come una sequenza di spazi per la comunità che trasformano uno spazio inutilizzato in un’esperienza spaziale condivisa ospitando programmi diversi di attività. Lo spazio è suddiviso in stanze pubbliche con diverse funzioni: un’area relax e di socializzazione, una palestra e spazi per il gioco all’aperto, una sala lettura, un luogo per gli incontri di lavoro, meeting e per spettacoli ed eventi, una varietà di posti a sedere e giardini alberati. Con i suoi 234 metri di lunghezza la copertura offre un impressionante punto di riferimento sociale per la comunità in un quartiere storicamente svantaggiato. È tra gli spazi ibridi intermedi che si vive e riscopre la socialità, come nei progetti in piazza Alcione (CodeA) e nel quartiere di Borgo Marino Sud (CodeBMS) dove un nuovo prospetto, oltre a migliorare l’accessibilità e la comunicazione tra gli alloggi, crea un ambiente creat(t)ivo, generatore di eventi capaci di animare lo spazio urbano. Questo codice urbano rende più forte il legame tra l’architettura residenziale e la comunità, riattivando luoghi dove le persone possono vivere una vita qualitativamente migliore.”