Asl Teramo: buone notizie dal Piano Nazionale Esiti di Agenas

L’edizione 2025 del Piano nazionale esiti premia gli ospedali teramani. Le rilevazioni, relative al biennio 2023-24, assegnano a tutte le aree specialistiche dei quattro ospedali la piena sufficienza, fino ad arrivare a punte di vera e propria eccellenza.

Iniziando dalla Cardiochirurgia, i dati del rapporto, (frutto di un lavoro corale che ha coinvolto Agenas, le Regioni e Province Autonome, il Ministero della Salute, enti nazionali, network scientifici e rappresentanze civiche) confermano risultati clinici di eccellenza per l’unità operativa complessa dell’ospedale Mazzini, con valori di mortalità molto inferiori alla mortalità nazionale sia nella chirurgia coronarica sia nella chirurgia valvolare. Nella chirurgia del bypass aorto-coronarico, su 80 centri di Cardiochirurgia, l’ospedale di Teramo registra una mortalità aggiustata (che tiene cioè conto della complessità dei pazienti) pari a 0,87%, valore ben al di sotto della nazionale (1,80%). Tra le prime strutture italiane – secondo dati Agenas – in grado di offrire una performance in termini di qualità delle cure e sicurezza: 11° posizione per esiti tra le Cardiochirurgie pubbliche, tra le primissime nel Centro-Sud 5° su 25.
Nell’ambito della chirurgia valvolare, sul campione nazionale (93 centri), Teramo registra una mortalità aggiustata pari a 1,12%, anche in questo caso molto inferiore rispetto alla mortalità aggiustata nazionale (2,53%): 6° su 58 tra i soli centri pubblici e 3° nel Centro-Sud.

Risultato egregio l’ha conseguito, non di meno, l’Emodinamica: il 62% dei pazienti arrivato in ospedale con infarto acuto viene trattato entro 90 minuti dall’accesso. E’ la percentuale migliore d’Abruzzo. E’ un risultato possibile grazie all’ottimo funzionamento della rete tempodipendente per il trattamento dell’infarto, una delle prime create in Italia, che unisce il centro hub agli ospedali spoke e al territorio, con una rete di emergenza territoriale efficace gestita dal 118.

Il Mazzini, e in particolare la Chirurgia vascolare, spicca anche per la riparazione di aneurismi non rotti dell’aorta addominale: la mortalità è dello 0,92%, uno degli indici più bassi in Italia soprattutto grazie all’utilizzo di metodiche mininvasive endovascolari con tecnica percutanea che permette un rapido ritorno del paziente a domicilio e una ripresa più celere.
Per quanto riguarda gli ospedali spoke, fra i diversi indicatori positivi nell’area in questione, spicca il dimezzamento degli indici per lo scompenso cardiaco: nella Cardiologia di Giulianova la mortalità a 30 giorni si è ridotta dal 15,40% a 7,74%, nella Cardiologia di Sant’Omero dal 9,80% al 4,26%.

“ I risultati evidenziano – con un trend in continua crescita, supportato da investimenti strutturali e tecnologici – un profilo di performance di primo livello, a conferma della solidità dei percorsi assistenziali e dell’integrazione multidisciplinare”, commenta il direttore generale Maurizio Di Giosia, “ci gratifica l’ottima performance dell’area cardiovascolare che ha raggiunto risultati lusinghieri soprattutto per quanto riguarda la qualità delle prestazioni. Ma ci fa anche molto piacere il miglioramento del posizionamento di tutti i nostri quattro ospedali in tutte le aree specialistiche prese in considerazione dal rapporto”.

Un miglioramento costante, quello certificato dal Piano nazionale esiti che nei fatti “racconta” la qualità dell’assistenza sanitaria erogata in Italia, offrendo a cittadini, operatori, istituzioni e decisori pubblici una fotografia sempre più chiara e utile per orientare le politiche sanitarie.

Luca Pompei: