Appello Bis Rigopiano: sentenza dopo Natale

Si dilatano i tempi alla Corte d’Appello di Perugia dove si sta svolgendo l’Appello Bis per la tragedia di Rigopiano. Il presidente della Corte Micheli ha aggiunto nuove udienze fino al 18 dicembre, facendo slittare, di fatto, la sentenza a dopo le Festività Natalizie.

L’aggiunta di nuove udienze in Corte d’Appello a Perugia per quel che riguarda il processo per la tragedia all’Hotel di Rigopiano del 18 gennaio del 2017, si è resa necessaria a seguito di richieste specifiche di alcuni avvocati difensori, in particolare dell’ex sindaco di Farindola Ilario Lacchetta. Decisione che ha visto la netta contrarietà del Sostituto Procuratore Generale Paolo Berlucchi. Intanto l’udienza di oggi si è caratterizzata per la lunga relazione dell’avvocato di parte civile della Regione Abruzzo Nicola Pisani, il quale ha dapprima specificato che la Regione non si è costituita nei riguardi dei suoi sei ex funzionari, ma solo nei confronti dei due ex dirigenti della Provincia D’Incecco e Di Blasio, dell’ex sindaco e del tecnico comunale di Farindola Lacchetta e Colangeli. Guardandosi bene dal discutere sui termini di prescrizione, secondo i giudici di Cassazione già ampiamente raggiunti lo scorso febbraio, secondo il Sostituto Procuratore Generale della Corte d’Appello di Perugia da ricalcolare, Pisani ha voluto, invece, indirizzare l’attenzione, sulla base di sentenze precedenti, sulla individuazione di precise responsabilità, nonostante il reato sia andato prescritto. Responsabilità ben evidenziate in Cassazione sia per i dirigenti della Provincia che per i due imputati del Comune di Farindola. Pisani ha riproposto anche passaggi specifici delle perizie, chiedendo alla Corte che vengano riammessi alcuni passaggi, al fine di una valutazione complessiva più chiara:

“Ecco io credo che  – ha detto Pisani – i periti potrebbero pronunciarsi sullo specifico punto del pericolo imminente delle valanghe, se fosse completamente prevedibile sulla base del parere della “Commissione Valanghe”  debitamente convocata, tenendo conto della specifica morfologia del territorio. “

L’udienza è proseguita con le arringhe degli avvocati dell’ex Dirigente della Regione, ora in pensione, Carlo Visca, il quale, presente in aula, ha voluto, al termine, rilasciare una lunga dichiarazione spontanea ribadendo il fatto che il suo incarico all’interno della Regione, dal 2009 al 2012, era esclusivamente riferito al terremoto dell’Aquila e che non ha mai avuto competenze specifiche in relazione alla Carta di Localizzazione Pericolo Valanghe. Prossima udienza, quella di giovedì 27 novembre, sarà dedicata all’arringa degli avvocati difensori di un altro dei sei imputati della Regione Abruzzo, l’ex Direttore Emidio Primavera.