Una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere di mobilitare il Ministero degli Esteri e di attivare tutti i canali istituzionali affinché si arrivi alla scarcerazione e al rientro in Italia di Michele d’Angelo, 44 anni, docente di biologia presso l’Università dell’Aquila. Autrice della missiva è Lydia Colangelo, sindaca di San Severo, città di cui è originario l’uomo
“Le scrivo in qualità di sindaco della città di San Severo per esprimere tutta la mia preoccupazione relativamente a una vicenda che ha interessato Michele d’Angelo, di 44 anni, professore di Biologia presso l’università dell’Aquila,
originario della mia città – si legge nella lettera -. Stando a quanto appreso dai familiari e dalla cronaca, l’8 agosto scorso, D’Angelo, alla guida di una Lancia Ypsilon insieme alla compagna anch’essa docente universitaria, in una
zona vicino Fier, in Albania, si è scontrato con un’auto condotta da un cittadino albanese che procedeva a forte
velocità. Secondo testimonianze e filmati, il professore viaggiava a circa 40 km/h al momento dell’impatto. Scosso
dall’accaduto, sarebbe uscito dal veicolo allontanandosi dal luogo dell’incidente. Sembrerebbe che questo gesto abbia
insospettito le autorità locali. Il giorno successivo, infatti, la polizia ha raggiunto D’Angelo nel suo albergo, conducendolo prima in caserma e successivamente in carcere. Da allora, nonostante l’assenza di conseguenze gravi legate all’incidente, il docente è rimasto in detenzione preventiva senza che vi siano stati sviluppi significativi sul suo caso”.
La sindaca conclude la missiva a Mattarella sottolineando che “tutta la comunità sanseverese è in estrema apprensione e confida nel Suo intervento tempestivo e risolutivo affinché la verità, grazie alla diplomazia, emerga sempre su ogni forma di ingiustizia, prevaricazione e forma parziale e indegna di giustizia”.
