Anche la “d’Annunzio” in difesa dei diritti umani violati a Gaza. Passa mozione del Rettore

La solidarietà al popolo palestinese, l’appello alla comunità internazionale per un cessate il fuoco immediato e l’auspicio di ogni iniziativa diplomatica volta a far prevalere il diritto internazionale: sono alcuni dei punti della mozione sulle ‘violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza’, approvata dal Senato Accademico dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti-Pescara, su proposta del rettore Liborio Stuppia

Unendosi “alle voci degli altri atenei italiani e stranieri per denunciare la manifesta sproporzione dell’azione militare
dello Stato di Israele, che sta producendo, sotto gli occhi di tutti, un’immane catastrofe umanitaria”, l’ateneo ritiene “suo dovere morale e istituzionale esprimere la più ferma condanna in relazione al perpetrarsi e all’aggravarsi della violazione dei diritti umani fondamentali del popolo palestinese in atto nella Striscia di Gaza”.

“Coerentemente con l’art. 11 della Costituzione Italiana – si legge nella mozione – che ‘ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’ e convinta che la propria missione di istituzione formativa implichi un radicale impegno etico e civile nella difesa dei valori di libertà, giustizia, pace e rispetto della dignità umana, l’Università ‘d’Annunzio’ si impegna a sostenere iniziative accademiche, culturali e scientifiche che favoriscano la costruzione di una cultura della pace, del dialogo e del rispetto dei diritti umani, anche nel segno della partecipazione al Dottorato di Interesse Nazionale in ‘Peace Studies’, promosso dalla ‘Rete delle Università Italiane per la Pace’ nell’ambito della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, che ha messo a disposizione borse di studio a favore degli studenti palestinesi che intendano venire a studiare in Italia”.

L’ateneo infine, “invita i docenti a una riflessione profonda sulle strategie culturali da adottare per riaffermare i valori della civiltà e della democrazia e”, citando Seneca, “chiede agli studenti di impegnarsi sempre più nella formazione umana e professionale per contribuire con consapevolezza critica alla costruzione di una società pacifica e inclusiva”.