Allagamenti a Pescara: chiesti interventi e piani straordinari

A proposito degli allagamenti recenti, ma anche passati e… futuri, il circolo Pd Di Vittorio di Pescara sollecita piani straordinari e interventi

La nota del circolo PD Di Vittorio ricorda che il 15 febbraio, dopo gli allagamenti, è partito il consueto rimpallo di responsabilità, poi però aggiunge: “passata la festa gabbat lu sant”. Nella nota che segue le sollecitazioni del circolo:

“La realtà è semplice: Pescara, Portanuova in particolare, nasce e si sviluppa sulla foce del fiume, prima bonificato e poi urbanizzato, su aree spesso sotto quota dove periodicamente si verificano corposi allagamenti dovuti alle per esondazioni o alle piogge intense”.

Al comunicato sono anche allegate diverse fotografie che documentano tutti i fenomeni accaduti nel tempo, a partire dal 1934.

“Quando eventi disastrosi si ripetono con questa periodicità, dovrebbe essere vietato parlare di eccezionalità e prendere atto dei limiti, anche rispetto ai cambiamenti climatici. Occorre mettersi al lavoro prioritariamente per adottare le soluzioni a breve e medio termine. Ricordiamo che la fragilità del nostro contesto urbano è nota ed è governata dal PSDA (Piano Stralcio Difesa Alluvionale)”.

Il Piano analizza il territorio e ne evidenzia le debolezze sotto il profilo alluvionale attraverso una classificazione che varia da pericolosità molto elevata, pericolosità elevata, pericolosità media in funzione delle altezze di acqua attese e della velocità.

“In particolare, nell’area di Porta Nuova, troviamo ad elevata pericolosità l’asse fluviale, parte di Borgo Marino sud, via Spaventa, una vasta area compresa fra via A. Doria e via Magellano, la pineta D’Avalos. Ma queste zone sono anche quelle dove si ripetono sistematicamente gli allagamenti legati a forte piovosità, unitamente a Via Conte Di Ruvo, Viale Marconi, Via Socrate etc. Ci aspettiamo una reazione dell’attuale amministrazione comunale su più fronti:

– piano straordinario di pulizia e manutenzione dell’intero sistema fognario: condutture, tombini, caditoie, griglie, impianti di sollevamento;

– valutazione della idoneità dell’attuale sistema fognario rispetto ai fenomeni evidenziati;

– progettazione e realizzazione di interventi immediati nelle situazioni più critiche;

– rivalutazione dell’intero sistema di raccolta delle acque meteoriche urbane attraverso un piano che preveda: la de cementificazione di tutte le aree di proprietà comunale, aree di accumulo idrico e smaltimento nel terreno attraverso apposito drenaggio, eliminazione di tutti gli ostacoli posti in essere nel tempo al normale deflusso delle acque, nuovi collettori fognari inseriti nel sistema delle vasche di accumulo di prima pioggia in corso di realizzazione;

– nuovo Piano Urbanistico per la rigenerazione urbana che eviti la saturazione edilizia delle aree ricadenti nella perimetrazione del PSDA”.

Marina Moretti: