Passi importanti verso la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso. Il commissario straordinario Pierluigi Caputi ha organizzato a Roma un incontro nella sede dell’Istituto nazionale di fisica nucleare con il presidente Zoccoli e con il direttore dei laboratori del Gran Sasso Previtali, alla presenza della vice capo di gabinetto del ministero dell’università e della ricerca Giselda Stella
Nel corso della riunione è stata presentata ufficialmente la proposta dei laboratori per la messa in sicurezza basata su una completa impermeabilizzazione delle aree demaniali affidate all’Infn. Un piano ancora in fase preliminare che prevede tre fasi, si comincerà dalle aree non occupate da esperimenti per passare poi a quelle occupate man mano che i macchinari verranno dismessi. I costi e i progetti saranno a carico dell’Istituto dopo il via libera ovviamente della struttura commissariale.
Questa iniziativa in realtà nasce da un documento presentato dallo stesso Caputi alla stampa qualche mese fa in Regione per avviare una fase partecipativa. L’Infn invece sulla difesa passiva ha espresso un punto di vista diverso non ritenendo utile la proposta commissariale di un nuovo protocollo di intesa rafforzato. Per l’Istituto, piuttosto, serve un soggetto tecnico pubblico che sia indipendente e specializzato per esprimere pareri vincolanti sulle attività dei laboratori.
Il personale tecnico dei laboratori ha anche illustrato le loro attività attuali di monitoraggio in uso e gli studi sull’acquifero ma anche sulla sicurezza strutturale delle gallerie pur non essendo questa materia di competenza commissariale. Altro tema caldo quello della rimozione dei materiali pericolosi dei laboratori. Caputi ha spiegato che questa iniziativa deve essere completata.
Si attende in questo caso solo l’ok del ministero degli esteri perché parte del materiale è della federazione russa.