Aca: “Ingiunzioni di pagamento a migliaia di Pescaresi per bollette mai arrivate”

bolletteaca

Il consigliere comunale di Pescara Massimiliano Pignoli denuncia: migliaia di cittadini hanno ricevuto una raccomandata con una ingiunzione di pagamento per bollette di febbraio mai arrivate agli utenti

15 Giorni per pagare, pena la sospensione o riduzione del servizi idrico. Lunedì l’avvocato interessato contatterà l’Aca. Sono tanti i cittadini che si sono rivolti al consigliere Pignoli ma anche agli uffici dell’Aca per questo disservizio che vede gli utenti dover pagare dopo mesi, una bolletta del febbraio scorso che, a quanto pare, non è stata inviata. Negli ultimi giorni – aggiunge Massimiliano Pignoli – sono stato subissato di telefonate di persone che si sono viste recapitare questa raccomandata. Ho fermato nei giorni scorsi il postino di zona a Pescara nel quartiere colli che mi ha detto che per quante raccomandate doveva consegnare, è stato costretto ad utilizzare la macchina delle poste e non come al solito lo scooter. Ma poi mi chiedo ancora. Se una persona, visto che siamo a metà luglio, è partita in vacanza e siccome è arrivata una raccomandata (i cui costi sono pagati dai cittadini), e questa raccomandata resta in giacenza e poi torna indietro, a queste persone che sono fuori Pescara, cosa accade, restano senz’acqua? Vogliamo capire e sapere come è accaduto tutto questo”. L’avvocato Antonio Di Monte ha spiegato che “Io sto vedendo questa raccomandata e dico che si potrebbe procedere in tre passaggi: primo chiamare l’Aca e chiedere di tornare sui propri passi e capire se questo documento è corretta visto che molti cittadini si sono visti recapitare questa bolletta che risale a febbraio 2023. In questa raccomandata si parla anche di sospensione dell’erogazione dell’acqua e quindi come diceva prima il consigliere Pignoli c’è il rischio che molti cittadini che sono fuori in vacanza non prendano la raccomandata e tornino dalle vacanze con qualche sgradita sorpresa.

Per questo – prosegue l’avvocato Di Monte – azione inibitoria collettiva ma dopo una diffida bonaria all’Aca per chiedere lumi su questa raccomandata. L’azione inibitoria collettiva di cui parliamo oggi, prevede che con le nuove norme, ogni cittadino può chiedere ad un ente di cessare un comportamento ritenuto scorretto. Questa è l’azione inibitoria collettiva. Sappiamo che può succedere che arrivino bollette in ritardo o che ci possano essere problemi, e per questo dobbiamo chiedere lumi all’Aca e lo faremo – conclude l’avvocato Di Monte- lunedì stesso”. 

 

Secondo Pignoli oltre il danno anche la beffa perché “le raccomandate costano 6 euro e 50 e certo sono a carico del contribuente”. Insomma Pignoli tira dritto e grazie all’avvocato non vorrà fare di sicuro un buco nell’acqua a sostegno dei contribuenti.