L’ex assessore di Pescara Tommaso Di Biase, architetto, ha inviato un contributo propositivo ad AbbaCantieri, l’evento che si è svolto ad Abbateggio
Di Biase era stato invitato all’evento AbbaCantieri promosso dal consigliere regionale Antonio Di Marco, ma non ha potuto essere presente. Per questo ha inviato allo stesso Di Marco e alla platea un contributo pensato come “Carta del Cantiere”:
<Purtroppo, non potrò essere presente di persona per impegni già presi che non posso rinviare, però ho predisposto un contributo scritto che ho immaginato come un capitolo, formato da quattro paragrafi, della “Carta del Cantiere”. Si tratta di un lavoro che riprende, dopo averli verificati, concetti elaborati nel tempo, ma che raccoglie anche diverse idee inedite. Un lavoro che nel suo complesso merita un approfondimento dedicato, finalizzato a discuterlo, per revisionarlo e quindi, eventualmente, condividerlo.
In questo breve messaggio di saluto a te e a tutti i presenti, mi piace che tu legga una breve nota sul significato della ‘politica’. Una nota che ho trovato sul web e che ho subito condiviso, scritta recentemente da Alfonso D’Ambrosio, dirigente dell’istituto comprensivo di Vo Euganeo, scelto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’inaugurazione dell’anno scolastico del 2020.
Eccola:
“C’è una parola che Platone usa per definire la politica. Una parola che oggi abbiamo quasi dimenticato, e che invece potremmo riscoprire come bussola in tempi confusi.
Questa parola è epimeleia koinè: la cura comune. Nel Politico, Platone scrive che la vera arte del politico è ‘avere cura di tutti gli uomini’ (Politico, 276b).
Non comandare, non amministrare, non imporre. Ma prendersi cura.
Una cura che non si esercita dall’alto, ma si intreccia – come una tessitura, dice Platone – tra i fili diversi della comunità: il potente e il fragile, il maestro e l’allievo, chi guida e chi è guidato.
La politica, per Platone, è questa arte di intrecciare le differenze per costruire armonia, proprio come il tessitore che unisce i fili opposti per creare un tessuto solido e bello.
Eppure oggi quella parola – cura – sembra scomparsa dal linguaggio di chi si occupa di gestire una comunità.
Abbiamo trasformato la politica in gestione, la scuola in burocrazia, la leadership in controllo. Ma senza epimeleia, senza la tenerezza della cura, non c’è polis, non c’è comunità.
Forse dovremmo tornare lì, a Platone. Ricordarci che chi governa – un Paese, una scuola, un’azienda – non è colui che comanda, ma colui che si prende cura.
Di ogni singola persona, di ogni fragilità, di ogni sogno.
Perché la politica, la scuola, la vita stessa, dovrebbero essere questo: un atto di cura condivisa, una epimaleia koinè.” (Alfonso D’Ambrosio)
Grazie per l’attenzione e buon lavoro.
Tommaso Di Biase>