Abruzzo rosso per un giorno: le reazioni politiche

Oltre a quelle del presidente Marsilio e del ministro Boccia non sono mancate altre reazioni politiche allo scenario dell’Abruzzo regione rossa per un giorno.

Per la deputata dem Stefania Pezzopane: “Marsilio chieda scusa per quello che ha combinato. Nessuno dei 14 presidenti di regione appartenenti alla destra ha mai fatto una cosa del genere. Un atto di grave arroganza che danneggia l’Abruzzo, crea confusione, ha gettato nell’incertezza cittadini ed attività economiche e commerciali. Questa sera il ministro Speranza ha firmato la vera ordinanza per collocare l’Abruzzo in zona arancione da domenica. Sono rammaricata per quanto accaduto, mi dispiace per le tutte le attività che per responsabilità di Marsilio domani saranno chiuse e per i bambini che non potranno andare a scuola. Ma purtroppo il Presidente della regione usa gli abruzzesi come manganelli per colpire il governo. Non sa lavorare in squadra, si scontra con tutti e litiga con tutti. In emergenza non si apre uno scontro contro il governo per far contenta la Meloni. Una figuraccia orrenda.” Per il segretario regionale Pd Michele Fina: “Il Presidente Marsilio raccolga l’invito del Ministro Boccia e torni ad uno spirito di leale collaborazione con il Governo. Il TAR si è pronunciato e gli ha dimostrato di avere torto. Ora finiamola qua. Marsilio torni a fare il Presidente degli abruzzesi e non della Meloni. Torni a vivere, se non fisicamente, almeno con la testa ed il cuore in Abruzzo. Lo faccia per la durata dell’emergenza sanitaria, di fronte a cittadini che hanno il sacrosanto diritto ad istituzioni che collaborano ogni minuto e che non facciano tra loro polemiche sterili. Quando l’emergenza sarà finita potrà tornare allo sport dello scaricabarile con effetti meno nefasti per i nostri concittadini”.

 

Per il capogruppo regionale di Fratelli D’Italia Guerino Testa si è di fronte a “una ripicca politica che mostra in maniera indecente e non tollerabile la mancanza di rispetto nei confronti del popolo abruzzese, creando problemi al mondo del commercio e della scuola”.

 

Per il deputato di Italia Viva Camillo D’Alessandro: “Se uno passa con il rosso al semaforo non è che può giustificarsi dicendo che avevi fretta. La decisione di Marsilio era fuori legge, un giudice lo ha certificato, più che altro ha certificato l’incapacità del Presidente Marsilio. Le Istituzioni sono una cosa seria, la caciara da osteria romana è altra cosa. Se non si fosse mosso fuori dalle regole e dai corretti rapporti istituzionali ora i nostri commercianti,  sabato e domenica,  avrebbero potuto lavorare. Questo succede quando a governare siede sciatteria ed improvvisazione”.

 

”Il Tar dell’Aquila ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal Governo dell’ordinanza del presidente della Regione Abruzzo Marsilio. L’Abruzzo torna in zona Rossa. Un pasticcio a danno di tutti gli abruzzesi che ancora una volta sono in balia di scelte irragionevoli basate probabilmente più sulle logiche di consenso che sulle reali esigenze degli abruzzesi. Ora che il Tar si è espresso è ancora più evidente che il presidente Marsilio ha commesso un grave errore: le norme vanno rispettate altrimenti si creano danni enormi a tutto il territorio. Ci auguriamo che dopo questa ennesima bastonata il centrodestra abruzzese inizi davvero a smetterla con l’opposizione a tutti i costi alle scelte del governo e inizi a dimostrare quella collaborazione istituzionale che fino a ora da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia abbiamo visto solo a parole” così i consiglieri regionali del M5S Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Francesco Taglieri , Barbara Stella e Giorgio Fedele.

“Se non ci fosse stata per la coraggiosa, ragionata e sicura,perché certificata dal CTS, decisione adottata dalla Regione Abruzzo di anticipare la riapertura di alcune tipologie di attività commerciali e artigianali, saremmo rimasti inspiegabilmente relegati in zona rossa fino ad oggi”. Questo il commento del capogruppo regionale d Forza Italia Mauro Febbo che aggiunge : “L’ordinanza emanata dalla Regione Abruzzo di tornare in zona arancione scaturisce solo dopo aver verificato la diminuzione dei ricoveri, la discesa dell’indice di contagio e, soprattutto, nasce dall’esigenza di alcune specifiche attività economiche di riaprire con l’avvicinarsi delle feste natalizie. D’altronde, al contrario, abbiamo chiesto un sacrificio anticipando l’entrata nella zona rossa e con altrettanto senso di responsabilità abbiamo invece adottato decisioni che hanno permesso in sicurezza un respiro economico a quelle attività penalizzate. Infatti questo Governo regionale non è rimasto indifferente di fronte al grido di allarme di oltre 36.000 attività tra aziende commerciali e artigianali che occupano circa 110.000 lavoratori al fine di salvaguardare risorse economiche che rappresentano tra il 18 e il 25 per cento del volume d’affari annuale già fortemente compromesso dagli effetti del Covid”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.