In Commissione Vigilanza confermati i tagli alle risorse per le Riserve naturali regionali dell’Abruzzo, è polemica
Dopo la seduta di ieri della Commissione Vigilanza, in cui sono stati confermati i tagli delle risorse a disposizione per le Riserve naturali regionali, sono diverse le voci critiche. Al centro del confronto è stato il tema del sottofinanziamento del sistema regionale delle aree protette che rischia di compromettere la tutela della biodiversità e la valorizzazione sostenibile del territorio.
All’audizione hanno partecipato rappresentanti dei Comuni, Enti Gestori, Direttori e Operatori delle Riserve. Sono stati condivisi dati, criticità e proposte, con l’obiettivo di rilanciare un sistema considerato essenziale per l’Abruzzo e le sue comunità.
Confermati tagli ai fondi 2025
È stato ufficializzato che le risorse disponibili per l’anno in corso ammontano a 979.000 euro, a fronte degli 1.440.000 euro previsti dalla DGR n. 834/2024. Si tratta di una riduzione significativa – circa il 32% – che avrà ricadute dirette sulla capacità operativa delle 25 Riserve naturali regionali attualmente istituite. Una cifra del tutto insufficiente per garantire i servizi minimi essenziali e la prosecuzione delle attività nei Comuni coinvolti.
Secondo il Coordinamento SOS Riserve Abruzzo dai contenuti dell’audizione è emerso con chiarezza che “le Riserve Naturali Regionali non rappresentano una priorità per l’attuale Giunta regionale”.
<Le richieste di chiarezza su un modello di governance delle aree protette e sul fabbisogno minimo strutturale per garantirne il funzionamento sono rimaste senza risposta. – scrive il coordinamento – È stato confermato un generico impegno alla presentazione di una proposta di aggiornamento normativo, ma non è stata indicata alcuna tempistica certa. La riforma della Legge Quadro regionale, considerata essenziale dagli Enti Gestori per assicurare stabilità e programmazione pluriennale, resta dunque ancora sospesa.
L’audizione ha evidenziato l’assenza di una visione sistemica e di un modello chiaro per il futuro delle Riserve Naturali Regionali. Temi centrali come la costruzione della “Rete delle Riserve”, il coordinamento stabile tra Regione e Enti Gestori, l’allocazione dei fondi in capitoli di bilancio classificati come obbligatori e la co-progettazione con i territori restano ancora del tutto esclusi dal confronto politico e amministrativo>.
Secondo il coordinamento l’urgenza è reale, poiché senza un impegno concreto e immediato da parte della Regione Abruzzo, altri Comuni rischiano di essere costretti a sospendere le attività di gestione, compromettendo un patrimonio di valore ambientale, culturale e sociale che rappresenta un tratto distintivo dell’identità del territorio.
Sulla stessa scia anche la nota diffusa dal capogruppo di Azione in Consiglio regionale, Enio Pavone:
<La drastica riduzione dei fondi alle riserve naturali regionali, da 1.440.000 a 979.000 euro, è una decisione miope e incoerente con la visione di un Abruzzo che punta a un turismo naturalistico ed esperienziale, come da sempre sostenuto dall’assessore Emanuele Imprudente. Non si possono sbandierare slogan e poi impoverire chi tutela il nostro capitale naturale ogni giorno”. Lo dichiara Enio Pavone, capogruppo di Azione in Consiglio regionale, commentando quanto emerso nella Commissione di Vigilanza e denunciato da operatori, ambientalisti e sindaci.
Il taglio del 32% delle risorse mette a rischio la sopravvivenza di 25 riserve regionali, con effetti immediati su occupazione, manutenzione, attività educative, servizi e accoglienza turistica. – aggiunge Pavone – Solo tre settimane fa, a Osaka, durante l’Expo, il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale con delega al Turismo, Daniele D’Amario, promuoveva con orgoglio le bellezze naturalistiche della nostra regione. Oggi, invece, a L’Aquila, ci troviamo a discutere di un taglio da mezzo milione di euro deciso dalla stessa Giunta. Una scelta che mette a rischio la tenuta delle riserve e ne compromette ogni prospettiva di sviluppo>.
Pavone conclude con un appello alla Giunta Marsilio:
<Serve subito un’inversione di rotta. Si ripristinino le risorse necessarie alla gestione ordinaria e si avvii un piano pluriennale di rilancio delle riserve, con trasparenza, ascolto dei territori e una strategia coerente. Azione è pronta a sostenere ogni proposta utile a garantire continuità e futuro a questi gioielli del nostro patrimonio ambientale>.
