Abruzzo e Molise: Cgil denuncia la desertificazione bancaria

La Cgil lancia l’allarme sulla desertificazione bancaria in Abruzzo: chiuse diverse filiali, occupazione e credito in calo

Dati alla mano, la Fisac Cgil Abruzzo Molise denuncia quella che definisce “desertificazione
bancaria”.

“Per la prima volta dopo anni, nel 2024 la percentuale delle filiali chiuse in Abruzzo (-2%) è stata inferiore alla media nazionale (-2,5%), dato comunque insufficiente a ribaltare un andamento che ne fa la terza peggior regione nell’arco degli ultimi 5 anni (-24,1%). Va decisamente peggio in Molise, che anche nel 2024 ha avuto una percentuale peggiore (-3,8%) rispetto alla media nazionale, riuscendo ad aggravare un dato che ne faceva già la peggiore regione d’Italia nell’ultimo
quinquennio (-25%)”.

Il sindacato fa notare che se in Italia ci sono sportelli bancari nel 58% dei comuni, in Abruzzo la percentuale è inferiore al 39%, con la maglia nera assegnata alla provincia dell’Aquila (26%
circa).

In Molise esistono banche soltanto nel 17% dei comuni; nella provincia di Isernia appena 5 comuni su 52 presentano uno sportello bancario. Le aree interne risultano le più penalizzate.

Esaminando il calo degli occupati, si rileva una velocità nettamente maggiore rispetto a quella della chiusura delle filiali: il dato abruzzese (-19% in 5 anni) è oltre 2 volte e mezzo rispetto a quello nazionale (-7%) e in Molise è quasi il doppio (-14% circa)