A Pescara le piante vanno e vengono: ecco il bosco itinerante

A Pescara l’amministrazione comunale ha presentato un progetto che prevede un insolito bosco itinerante e un nuovo look per via Milano

Un bosco costituito da circa 50 piante, contenute in vasconi, verrà allestito a Piazza della Rinascita e poi spostato nella piazza antistante la stazione di Porta Nuova. Le piante resteranno in questi luoghi circa 15 giorni, poi saranno collocate nel reticolo verde tra via Milano e Corso Umberto, dove resteranno per 10-15 anni. Trascorso questo tempo, arriverà un nuovo trasloco: gli alberi, praticamente senza pace, verranno tolti dai vasconi e saranno messi a dimora in altri terreni. Durante la permanenza nelle piazze, dunque nella prima fase del progetto, verranno posti appositi sensori dell’Università di Fisica di Camerino per dimostrare come la presenza degli alberi generi un microclima.
Nel corso della raccolta dati verranno organizzati dei convegni per una divulgazione sia a carattere amministrativo che scientifico per coinvolgere tutta la città.
“Il progetto – dichiara il sindaco Carlo Masci – si propone non solo come intervento urbanistico, ma anche come volano di sensibilizzazione e crescita culturale, offrendo agli studenti e ai cittadini un nuovo modo di vivere e conoscere la natura in città. Stiamo investendo cifre importanti sul verde, cosa mai avvenuta per la città di Pescara, segno concreto di quanto questa amministrazione tenga a questo tema. Tra questo lavoro di via Milano e i restanti interventi ambientali a Pescara, c’è una cifra imponente di investimento che ammonta a circa 4 milioni di euro. Opere di questo genere – conclude il primo cittadino – sono fondamentali per il futuro e servono a far entrare nell’ottica che servono più zone con natura rigogliosa che macchine”.
Per quanto riguarda il nuovo look di via Milano, il progetto è stato sviluppato dal settore Verde del Comune di Pescara. Oggi all’incontro con la stampa hanno partecipato l’assessore al Verde, Cristian Orta, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Valeria Toppetti, la dirigente del settore Ambiente, Emilia Fino, il responsabile del servizio Valorizzazione del verde, Mario Caudillo e il coordinatore del progetto, Timothy D. Brownlee architetto del gruppo U-Space srl.
L’opera, già approvata dalla Giunta comunale e dal valore di circa un milione di euro, rappresenta il primo intervento di una serie di progetti che prenderanno forma nei prossimi anni. L’obiettivo principale è quello di contrastare le isole di calore e rendere Pescara una città più verde e più sostenibile. Uno studio condotto dall’Università di Camerino ha infatti evidenziato come l’area di via Milano – insieme ad altre zone della città – sia particolarmente esposta al rischio di temperature estreme che, entro il 2030, potrebbero arrivare a superare la soglia percepita dei 48 gradi.
In questa prospettiva nasce il progetto di depavimentazione e rigenerazione del patrimonio verde urbano su via Milano,  nel tratto compreso tra via Ravenna e via Emilia, con una previsione di conclusione lavori entro il 2026. L’intervento prevede la riduzione della carreggiata stradale, affinché la strada diventi un luogo in cui le auto siano ospiti e non padrone, restituendo centralità al verde urbano. L’area verrà trasformata con vegetazione lussureggiante, nuovi percorsi pedonali, zone d’incontro e spazi pubblici che collegheranno direttamente l’Istituto Comprensivo 4, presente nel tratto finale di via Milano, con le aree verdi circostanti.
“Nella parte compresa tra via Ravenna e via Trieste, il progetto punta a incrementare significativamente la presenza di verde rispetto alla situazione attuale, con nuova pavimentazione e un approccio complessivo orientato alla sostenibilità. Saranno impiegati materiali permeabili, creando una vera e propria superficie spugna in grado di gestire in modo efficace gli eventi climatici estremi e le precipitazioni intense. Le pendenze saranno studiate per favorire il convogliamento dell’acqua verso dispositivi vegetali capaci di assorbire grandi quantità di meteoriche. La vegetazione sarà selezionata con criteri funzionali e didattici: alberi ad alto fusto in grado di creare ombra e mitigare le alte temperature grazie al principio dell’evapotraspirazione; arbusti e piante basse per caratterizzare le aree centrali delle aiuole; un sistema di targhette informative, pensate come supporto educativo per studenti e cittadini”.