Sette anni fa il devastante terremoto del Centro Italia

Sette anni fa il terremoto del Centro Italia che colpì Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo

Sono trascorsi sette anni dal terribile terremoto che alle 3.36 del 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia. In quella terribile notte, una forte scossa ha dato il via ad una sequenza distruttiva che si è protratta fino ai primi giorni del 2017 e che ha coinvolto un territorio molto vasto della nostra Nazione. Quattro le Regioni colpite, più di trecento vite spezzate, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, borghi e città interamente distrutti o gravemente danneggiati. Da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e tanti altri. Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva.

Oggi è il giorno del ricordo e del dolore. I terremoti non possono essere fermati, ma possiamo studiarli per difenderci al meglio ed evitarne le conseguenze: è il messaggio del presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, a sette anni dal terremoto che colpì il Centro Italia causando 303 vittime e gravi danni.
“Il 24 agosto 2016 iniziò la tragica sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia: una ferita che deve ancora rimarginarsi, che ci ha insegnato moltissimo e che stimola quotidianamente l’Ingv a implementare le reti di monitoraggio e sorveglianza sismica in tutta Italia”, rileva Doglioni in una nota. “I terremoti torneranno, non c’è possibilità alcuna di fermarli, ma – prosegue – dobbiamo conoscerli meglio per poterci difendere tramite una prevenzione adeguata che ci permetta un giorno di poterci convivere senza temere perdite di vite e di beni”.
Doglioni sottolinea infine la necessità di investire nella comprensione dei terremoti per difendere non solo vite umane e abitazioni, ma la libertà di “non essere sfollati per molti anni e perdere le proprie radici culturali e disperdere il tessuto economico”.