L’Aquila, maltempo: colture salve, 1° maggio si scia sul Gran Sasso

I 15 centimetri di neve caduti ieri a Campo Imperatore non hanno compromesso l’apertura degli impianti: si scia oggi e domani, Primo maggio e ultimo giorno di una stagione invernale strepitosa. Colture salve dopo l’ondata di maltempo, ma Coldiretti invita a non abbassare la guardia.

Dunque anche domattina si potrà sciare sulle piste di Campo Imperatore fino alle 14, come conferma l’amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso Dino Pignatelli, poi alle 14 un brindisi finale per salutare la stagione invernale. Colture salve intanto, dopo l’ondata di maltempo che ieri ha colpito l’Abruzzo e la provincia dell’Aquila. Frutta e ortaggi almeno per quanto riguarda questa coda d’inverno maggiolino possono ritenersi al sicuro. L’ondata di maltempo che ieri ha portato a far cadere tra i 10 e i 15 cm di neve al di sopra dei 1.500 metri di quota dal Gran Sasso a campo imperatore, fino all’Alto Sangro, le Rocche e Tornimparte ha risparmiato le colture.

A spiegarlo è Angelo Giommo, presidente di Coldiretti L’Aquila, al termine questa mattina di una ricognizione delle conseguenze che neve mista a pioggia e abbassamento delle temperature hanno determinato sulle colture della provincia dell’Aquila. Le temperature a bassa quota non sono mai scese sotto lo zero durante la notte e questo ha salvaguardato i campi e i frutteti: lo scenario, insomma, è lontano da quello del 25 aprile del 2016, quando la neve e il gelo distrussero interi raccolti compromettendone la tenuta per un biennio.  Non bisogna abbassare la guardia – spiega Giommo – perché non è detto che nelle prossime notti le temperature, con il cielo sereno, non possano invece scendere sotto lo zero anche a bassa quota. Ai Piani di Pezza, intanto, nella notte la colonnina di mercurio ha sfiorato i -16°.

Non ci dovrebbero essere problemi perché la maggior parte delle colture sono coperte con tessuto non tessuto, a soffrire sono soprattutto gli ortaggi delle culture più scoperte, come gli spinaci. Situazione per ora sotto controllo – spiega Giommo.

Il presidente di Coldiretti specifica che non c’è allarmismo, ma l’allerta e l’attenzione devono restare massime per tutta la settimana: si tratta infatti di cambiamenti di temperatura molto repentini, da non sottovalutare e che comunque determinano degli shock all’equilibrio naturale delle piante. I teli delle colture nella Marsica hanno salvato le patate e le carote, nell’Alto Sangro fortunatamente le colture di cereali non hanno avuto problemi perché ancora non partono a pieno ritmo. Al contrario l’acqua che è scesa da ieri copiosa ma non in modo aggressivo ha fatto bene alle terre che da giorni vivono una situazione di siccità.

Le temperature a bassa quota non sono mai scese sotto lo zero durante la notte e questo ha salvaguardato i campi e i frutteti: lo scenario, insomma, è lontano da quello del 25 aprile del 2016, quando la neve e il gelo distrusse interi raccolti compromettendone la tenuta per un biennio.

Nessun allarmismo ma non bisogna abbassare la guardia – spiega Giommo – perché non è detto che nelle prossime notti le temperature, con il cielo sereno, non possano invece scendere sotto lo zero.

La maggior parte delle colture sono coperte con tessuto non tessuto, che ha salvato le patate e e carote del Fucino, salvi anche i cereali dell’Alto Sangro, perché le coltivazioni non sono ancora entrate a pieno regime; a soffrire sono, però, soprattutto gli ortaggi più scoperti, come gli spinaci.

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