L’Aquila, pedaggi A24/A25. I sindaci: “Anche i cittadini facciano richiesta agli atti”

Obiettivo: scongiurare il nuovo aumento dei pedaggi autostradali della A24 e A25 che il gestore Strada dei Parchi potrebbe attuare a dicembre, tra sei mesi appena. A questo puntano i sindaci di 80 Comuni di Lazio e Abruzzo colpiti dai rincari del 12% dei pedaggi, un vero e proprio salasso che ha ricadute economiche negative sul territorio.

I sindaci proseguono la loro protesta senza sosta e fanno un appello accorato al neo ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.

Va riequilibrato il rapporto tra pubblico e privato – scrivono i sindaci in un comunicato congiunto – che, con le concessioni autostradali vigenti è troppo sbilanciato a favore del secondo. Solo il Governo centrale può intervenire.

Intanto, però, i sindaci chiamano i loro cittadini a partecipare in massa a questa vertenza che ha il sapore – sinora – della lotta di Don Chisciotte contro i mulini a vento: per rafforzare la battaglia, serve almeno un migliaio di richieste di accesso agli atti presso il ministero per ottenere i documenti della concessione originaria, per questo i sindaci chiedono l’aiuto di tutti i cittadini. Basterebbero una decina di richieste di accesso per ciascun Comune, per mandare al ministero un segnale forte ed inequivocabile. I modelli da compilare sono già disponibili sui siti internet dei Comuni, come spiega il sindaco di Tornimparte Giacomo Carnicelli.

All’aumento dei pedaggi si aggiunge il grande disagio dei cantieri per la messa in sicurezza degli impalcati dei viadotti.

E proprio sui lavori di messa in sicurezza Strada dei Parchi, che preferisce non commentare l’azione anti rincari messa in atto dai sindaci, ribadisce che i lavori sugli impalcati dei 400 viadotti – la prima opera di questo tipo da quando l’autostrada è stata costruita, tra gli Anni Settana e gli Ottanta – sono a buon punto e presto saranno conclusi. Il territorio deve pazientare – ribadisce Strada dei Parchi – perché il terremoto non aspetta.

Sono 400 circa i piloni su cui la concessionaria sta intervenendo per la messa in sicurezza urgente, lavori cominciati un anno fa.

Stiamo facendo il più velocemente possibile – dice Strada dei Parchi – per finire in tempi rapidi e siamo a buon punto. Questo è  un primo intervento di messa in sicurezza urgente, che riguarda gli impalcato. Stiamo lavorando su tutti i viadotti per evitare l’antiscalinamento, in sostanza per evitare che in caso di nuovi terremoti succeda quanto si è verificato nel 2009: e cioè che si sgancino gli impalcati formando dei gradini, in quanto i ponti non sono costituiti da un blocco unico.

I disagi? Vanno sopportati, insiste la concessionaria, perchè “il terremoto non aspetta”.

Le risorse economiche ci sono anche per la seconda fase di lavori (la prima, in corso, ha un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro), ma verranno stanziati nel 2021: per questo il dialogo con gli interlocutori politici nei mesi caotici di formazione del nuovo Governo non si è mai interrotto per cercare di ottenere i finanziamenti molto prima e poter proseguire con i lavori nei cantieri. In caso contrario, infatti, società Strada dei Parchi si troverebbe costretta a chiudere e riaprire, con aumento dei costi e dei tempi.

Finora la mancanza di un Governo ha reso impossibile anche avere un interlocutore certo.

Stiamo aspettando di essere convocati dal Governo – spiega Strada dei Parchi – la nostra ‘pratica’ è abbastanza avanzata, ma tutto dipende dai tempi del Governo. Vorremmo cercare di evitare d’interrompere i cantieri.

La seconda parte dei lavori sarà di messa in sicurezza complessiva sulle fondamenta, le pile e alcune galleria della A24/A25.

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