Disavanzo Sanità: critiche e proposte di Patto per l’Abruzzo

Sit-in dei consiglieri regionali di centrosinistra davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di Pescara per denunciare le criticità che affliggono la Sanità abruzzese, dopo l’approvazione del piano di risanamento del disavanzo della sanità regionale nel corso dell’ultimo Consiglio regionale

«Come Patto per l’Abruzzo siamo stati convocati per deliberare su un disavanzo del servizio sanitario regionale», ha dichiarato Luciano D’Amico, consigliere regionale di Patto per l’Abruzzo. «Fino a marzo ci hanno detto che la nostra era una sanità di eccellenza e oggi invece scopriamo che sommando i conti delle quattro Asl ci ritroviamo con un disavanzo al 2023 di 128 mln di euro e questo porta il costo della sanità abruzzese a un valore totale che sfiora i 2 miliardi e 800 milioni di euro.»

Per l’opposizione in Consiglio regionale ad allarmare sono anche la mancanza di qualità dei servizi con liste di attesa infinite e spesso addirittura senza calendario e l’incremento della mobilità passiva che scoraggiano gli abruzzesi bisognosi di cure, nonostante una spesa sanitaria ingente e un disavanzo rilevante che l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì ha definito strutturale.

«Spendiamo tanto e male e soprattutto offriamo in modo emergenziale una copertura finanziaria al disavanzo difficilmente ripetibile nei prossimi anni con il disavanzo che però si ripeterà e dopo aver in questo anno raschiato il barile, difficile ancora da coprire», ha aggiunto D’Amico, illustrando le proposte avanzate dal centrosinistra. «La nostra proposta è quella di una generale riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Ci saremmo aspettati dalla Regione delle ipotesi in tal senso. Ci chiediamo per esempio: è ancora conveniente tenere quattro Asl? Le aziende ospedaliere farle, non farle? Poi sui singoli presidi ospedalieri noi non siamo per proporre tagli lineari come fatto dalla maggioranza per coprire il disavanzo, ma piuttosto per riorganizzare un sistema che consuma più o meno tanto quanto quelli lombardo, emiliano e toscano, ma con servizi di qualità decisamente inferiori offerti ai cittadini. Siamo pronti a confrontarci e a discutere delle nostre proposte, per evitare un  nuovo commissariamento della sanità.»

https://youtu.be/WscQ7cmHWRo?si=_GUmNrAn6gSGqWNt