Covid19 L’Aquila, scuole aperte: dibattito acceso, per molti necessaria chiusura

school halls

La chiusura totale delle scuole poteva essere una soluzione ottimale per ridurre la circolazione del virus. Il comitato tecnico scientifico aveva dato un’indicazione. Molti genitori sul piede di guerra in città

La situazione scuole in città continua a far discutere. Seppur le indicazioni del comitato tecnico scientifico erano state chiare e avevano indicato una chiusura totale alla fine si è scelto di far proseguire le superiori in dad e tenere infanzia, primaria e prima media in presenza.

Eppure a guardare dei dati abbastanza aggiornati la maggior parte dei contagi o delle classi in quarantena sembra provenire proprio dalle scuole che sono rimaste aperte.

Lunedì riapriranno le scuole di Santa Barbara – San Sisto e l’infanzia Montessori chiuse per un numero elevato di classi in quarantena.

Secondo i dati infatti il 46% degli alunni erano assenti e il 54% dei docenti. Numeri tali da far decidere di chiudere per 14 giorni.

Le scuole riapriranno lunedì ma molti genitori non sono d’accordo e stanno manifestando tutte le loro preoccupazioni perché non si sentono sicuri.

Anche alla scuola del Torrione che fa capo alla Dante Alighieri tra infanzia e primaria ci sono almeno 5 positivi accertati tra alunni e un docente con però sezioni e classi in quarantena fino a qualche giorno fa e altre anche attualmente.

Queste sono state le situazioni più problematiche ma anche nelle altre scuole ci sono stati casi, alla Celestino V a Paganica, alla Dottrina Cristiana o al Rodari e in altre.

La posizione dei pediatri era altrettanto chiara. La dottoressa Marisa D’Andrea insiste che era necessario chiudere le tutte le scuole, posizione ribadita anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale.

C’è anche da dire comunque che i dati vengono aggiornati con ritardo perché spesso sono gli istituti ad attivarsi con le quarantene prima delle comunicazioni, così hanno fatto presente in molti.

Per quel che riguarda le scuole il sindaco ha più volte ribadito che la chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal Dipartimento di prevenzione della Asl in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità. Per cui laddove non ci sono evidenze scientifiche tali da far propendere per la chiusura non si fa.

Il primario di Malattie Infettive Alessandro Grimaldi sostiene che chiudere per un po’ sarebbe stata la soluzione ottimale ma poi hanno prevalso anche altri aspetti e la Regione non è andata in collisione con le decisioni dell’ultimo Dpcm.

Ció che si può fare ormai, dice, è solo tenere alta l’attenzione e se si sviluppano eventuali focolai vanno tracciati subito.