L’Aquila, crisi Gran Sasso. Legnini: ‘Subito un finanziamento urgente di 200 mln di euro’

Dai gruppi consiliari d’opposizione in consiglio regionale arrivano 5 richieste d’intervento per affrontare la crisi del sistema del Gran Sasso e scongiurare la chiusura del traforo minacciata dalla concessionaria autostradale.

Si comincia dalla convocazione di un Consiglio regionale straordinario, in cui affrontare collegialmente la questione della messa in sicurezza del Gran Sasso. Ma i punti su cui intervenire per i gruppi consiliari d’opposizione sono cinque:

Il secondo punto è una richiesta all’esecutivo guidato da Conte di un finanziamento urgente di quasi 200 milioni di euro con un provvedimento legislativo ad hoc, che sostenga gli interventi necessari per superare le criticità del sistema del Gran Sasso. Il consigliere di ‘Legnini presidente’, Giovanni Legnini ha precisato che il finanziamento deve essere stabilito “sulla scorta delle conclusioni della commissione tecnica e delle indicazioni contenute nella delibera del 25 gennaio 2019, stante l’inderogabilità e l’urgenza dell’esecuzione degli interventi individuati e dell’impossibilità di provvedervi con le risorse proprie degli enti titolari delle infrastrutture”. Dunque gli interventi devono essere finanziati con risorse straordinarie a carico del bilancio dello Stato”.

Terzo punto è l’aggiornamento dell’operatività del protocollo d’intesa del 2017 (quello portato avviato e portato avanti dall’ex vicepresidente Giovanni Lolli, prevedendo però la partecipazione anche dei sindacati e delle associazioni di categoria.

No, inoltre, alla nomina di un commissario che si sostituisca ai poteri e alle forze che insistono sul sistema gran sasso, e cioè la regione abruzzo, i laboratori nazionali di fisica e la società autostradale strada dei parchi. Sì invece è un commissario straordinario per la sola esecuzione degli interventi.

Infine, fondamentale è la revoca della decisione di chiusura del traforo del Gran Sasso, in quanto l’Italia rischierebbe di essere letteralmente divisa in due per un tempo indefinito.

Resta prioritario per Legnini e le opposizioni regionali anche individuare le forme più efficaci d’informazione e di partecipazione dei cittadini, delle associazioni e dei sindaci, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio delle acque.

 

LA POSIZIONE DI STRADA DEI PARCHI:
Strada dei Parchi, nei giorni scorsi, aveva annunciato con una lettera che, per evitare di incorrere in ulteriori contestazioni correlate a presunti pericoli di inquinamento delle acque di superficie, sarebbe stata costretta a impedire il traffico nelle gallerie del Gran Sasso di A24, in entrambe le direzioni di marcia.

La lettera è stata indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture Toninelli, al Ministro dell’Ambiente Costa, ai Prefetti di L’Aquila e Teramo, alla Regione Abruzzo, all’Ispra, all’Anas e all’INFN e a tutti i soggetti interessati.

Strada dei Parchi ha ribadito, inoltre, che gli interventi di messa in sicurezza individuati dalla Regione Abruzzo sono estranei al rapporto concessorio relativo alla gestione delle autostrade A24, come riconosciuto dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Direzione Generale sulla Vigilanza delle Concessioni Autostradali.

Nella stessa lettera Strada dei Parchi ha ribadito infine “la propria totale estraneità rispetto alle ipotesi di reato contestate”.