Barisciano: forse più di un assassino alla base dell’omicidio di D’Amico

foto: marianna gianforte

Continuano le indagini del Reparto operativo e Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri dell’Aquila sull’omicidio di Paolo D’Amico. Resa dei conti, o la droga forse alla base del gesto efferato. S’ipotizza che a colpire siano state persone del posto.

Colpi alla testa e al torace, profonde ferite procurate probabilmente con due diverse armi da taglio, un coltello e un punteruolo. E’ stato trovato così ieri sera – riverso in una pozza di sangue nel garage al piano terra della sua abitazione – Paolo D’Amico , il 55enne dipendente dell’Azienda per i servizi municipali dell’Aquila, l’Asm, di cui i famigliari non avevano notizie da un po’ di tempo. Sono state proprio le loro segnalazioni a mettere i carabinieri sulla pista del presunto omicidio che si sarebbe consumato all’esterno della casa di via del Grano, località in aperta campagna nella frazione di Picenze di Barisciano, al confine tra San Demetrio e Poggio Picenze.

Indagano a tutto campo i carabinieri della compagnia dell’Aquila, che cercano di stringere il cerchio sul responsabile o sui responsabili – a questo punto l’ipotesi che a colpire possano essere state almeno due persone si fa sempre più concreta . E potrebbero essere, secondo gli investigatori, persone del posto, o quanto meno persone che vivono stabilmente nel paese.

Il dipendente pubblico viveva in una casa isolata e difficile da raggiungere, costruita probabilmente con le proprie forze, circondata da molto terreno e con facili vie di fuga. La casa era tenuta a guardia da 4 cani ora rimasti orfani di padrone. Tutta la zona di Colle Rendola da ieri pomeriggio intorno alle 17 è presidiata dai carabinieri dell’Aquila, che non si sono allontanati nemmeno durante la notte. C’è qualcosa che non convince gli investigatori, s’ipotizza che D’Amico sia rimasto vittima di una resa dei conti, forse uno sgarro fatto a qualcuno, o forse c’è la droga alla base dell’omicidio, anche se tutte le piste sono ancora al vaglio e quindi si cercano riscontri effettivi.

A indagare è il Reparto operativo e Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri dell’Aquila, coordinati dal colonnello Nazareno Santantonio. Domani mattina – dopo il via del magistrato – l’anatomopatologo, il dottor Giuseppe Calvisi (che è tra l’altro anche vicesindaco di Barisciano) potrà effettuare gli esami autoptici sul cadavere, ora all’obitorio dell’Aquila. Una persona riservata, un bravo lavoratore: questo dicono di D’Amico i residenti di Barisciano e i colleghi di lavoro.

Una persona riservata, in pochi conoscevano le sue abitudini, il suo modo di vivere, nonostante vivesse a Barisciano dal 2007. I militari nel tardo pomeriggio di ieri hanno sentito i parenti più stretti, tra cui il fratello. Non sarebbero emersi elementi importanti se non quello che il 55enne, che non era sposato, era un uomo riservato che viveva una vita normale. Oggi le indagini saranno intensificate con la convocazione delle persone che hanno sentito negli ultimi giorni l’uomo trovato cadavere. Interrogatori che saranno portati avanti anche nei prossimi giorni.

Intanto le organizzazioni sindacali, le Rsu e i lavoratori dell’Asm esprimono “profondo dolore per la scomparsa del collega Paolo D’Amico”.