L’Aquila, aggressione di Aragno: il racconto della vittima

foto: marianna gianforte

Dopo l’aggressione e il tentato furto nell’abitazione di Aragno, parla l’uomo aggredito e colpito in testa con una spranga dai malviventi poi fuggiti nella macchia.

L’emozione traspare ancora dal racconto di Mario Colabianchi, sarà difficile per lui e per i suoi familiari dimenticare l’aggressione da parte di due ladri che si sono intrufolati nella sua casa nel cuore del pomeriggio di ieri di ieri. Un’aggressione che avrebbe potuto trasformarsi in una vera e propria arancia meccanica e avere un epilogo diverso se Colabianchi, 43 anni, non avesse avuto la prontezza di riflessi di alzare il braccio sinistro e proteggere la sua testa dai colpi di un semiasse. È finita così l’incursione di due ladri nell’abitazione di Aragno, ennesimo caso di furto nelle frazioni più decentrate della città.

Sul posto subito carabinieri, polizia di Stato, Guardia di finanza, ma dei due ladri nessuna traccia. Fuggire nella macchia che circonda la frazione di Aragno per loro è stato facile. E crescono il malumore e la preoccupazione dei cittadini non soltanto di Aragno, ma anche della vicina frazione di Collebrincioni.

Alle parole di Mario Colabianchi fanno eco quelle del consigliere comunale di Benvenuto presente-Fratelli d’Italia, Daniele D’Angelo, amico da una vita della vittima dell’aggressione, e che ieri si è lasciato andare alla rabbia con un post pubblicato su Facebook e subito rimosso. La sua, spiega, è stata una reazione a caldo, di chi come tanti sente crescere l’insicurezza. Proprio i nonni di D’Angelo 4 anni fa furono aggrediti nella vicina frazione di Collebrincioni, da alcuni malviventi che entrarono i casa, malmenando l’anziano parente, all’epoca 85enne. Frazioni, specifica il consigliere comunale, difficili da raggiungere tempestivamente dalle forze dell’ordine.