Movida Pescara: orari rigidi, scoppia la rabbia degli operatori

Come ampiamente riferito ieri, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha firmato l’ordinanza, valida fino al 31 luglio, relativa agli orari di chiusura di ristoranti e locali. Il provvedimento ha sollevato le proteste degli operatori.

Il provvedimento adottato dall’Amministrazione comunale, suddivide la città in zone e negli allegati, sulla mappa, vengono indicate in rosso le aree in cui le attività dovranno chiudere a mezzanotte e mezza dalla domenica al giovedì e all’una e mezza nel weekend. Si tratta, in particolare, della zona di piazza Muzii, distretto food and beverage più grande d’Abruzzo, e di Pescara Vecchia.

Furibondi gli esercenti, che fino all’ultimo speravano in un ripensamento da parte dell’amministrazione comunale. All’origine delle polemiche c’è l’annosa questione dei residenti, che da tempo si lamentano per la confusione legata all’affollamento dei locali. L’ordinanza, di fatto, distingue tra la zona di piazza Muzii e Pescara Vecchia e il resto della città, dove la chiusura è prevista all’una dalla domenica al giovedì e alle due nel weekend. E’ consentita la chiusura alle 3 per gli stabilimenti balneari che organizzano serate danzanti.

Il provvedimento definisce gli orari di chiusura e non di stop alla somministrazione di alimenti e bevande: vale a dire che per quell’ora le attività devono essere chiuse. Amareggiati gli operatori i quali sottolineano che, con questa ordinanza, locali o ristoranti che si trovano a pochi metri di distanza, ma in strade diverse, dovranno rispettare orari differenti. Per gli esercenti, supportati anche dalle associazioni di categoria, in questo delicato momento economico “non si possono creare economie di serie A e di serie B”, ma “gli orari dovrebbero essere uguali per tutti”. Così “si spegne la città proprio d’estate”, sottolineano.