Riforma ferma dal 1999: la protesta in musica dei conservatori

PROTESTA CONSERVATORIO CASELLA L'AQUILA

La pioggia non ha fermato la manifestazione degli studenti e dei docenti del conservatorio Casella dell’Aquila, che questa mattina si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura per sensibilizzare sulle sorti e sullo stato dell’alta formazione artistica e musicale.

Una breve esibizione del coro degli studenti – che hanno cantato anche “Va pensiero” – e di un ensemble di fiati – che ha suonato tra gli altri brani anche “Mission” di Morricone – e, poi la consegna al prefetto Francesco Alecci  della mozione votata all’unanimità dalle conferenze dei direttori, dei presidenti, degli studenti dei Conservatori statali e non statali.

protesta conservatorio casella l'aquila

In questo modo il Conservatorio dell’Aquila prende parte attiva alla mobilitazione organizzata da Conservatori, dalle accademie e dagli istituti superiori di industrie artistiche di tutta Italia per riflettere indetta ufficialmente – con decisione dell’assemblea congiunta delle conferenze nazionali dei presidenti, dei direttori e dei presidenti delle consulte degli studenti dei Conservatori statali e non statali – con mobilitazioni  che si svolgeranno in tutto il Paese nell’arco dell’intero mese attraverso giornate di protesta contro lo stallo della riforma e del rinnovamento del settore.

Quello davanti alla Prefettura è il primo di una lunga serie di iniziative e manifestazioni musicali messe in campo anche dall’istituzione aquilana, preoccupata per le sorti del comparto Afam e per la formazione artistica e musicale italiana.

Come si legge nella mozione votata all’unanimità dall’Assemblea congiunta delle Conferenze:

“Si lamenta in particolare il blocco, in atto ormai da anni, del processo di riforma del sistema avviato dalla Legge n. 508 del 1999 cui si accompagna una grave carenza di risorse pubbliche e una problematicità costante nella interlocuzione con il livello politico-istituzionale.

Le conferenze denunciano il persistere di “un’assenza di progettualità politica e culturale riguardo al sistema formativo musicale, che si colloca nel quadro di una costante sottovalutazione di fatto del valore della musica nel contesto culturale e sociale complessivo del Paese”.

“A distanza di sedici anni dalla promulgazione della Legge n. 508 – prosegue la mozione – mancano ancora fondamentali passaggi normativi, quali il decreto sul reclutamento del personale docente e la messa a ordinamento dei bienni, un dato cui si aggiunge l’effettiva inesistenza dell’organo consultivo di sistema, scaduto da tre anni e non ancora rinnovato”.

Il direttore, il maestro Giandomenico Piermarini, in occasione della comunicazione dell’evento ai coordinatori, ha sottolineato espressamente come la giornata di mobilitazione debba essere “indirizzata e volta alla tutela e della valorizzazione del lavoro dei nostri studenti che devono poter vedere chiare prospettive nei sacrifici ai quali si dedicano”.

Il servizio del Tg8: