Coronavirus Abruzzo, i balneatori in flash mob chiedono chiarezza

Oggi in Abruzzo flash mob dei balneatori per chiedere chiarezza su modi e tempi di riapertura degli stabilimenti. Alla manifestazione hanno aderito 400 imprese balneari, sul totale di 600, da Martinsicuro a San Salvo.

L’adesione è stata addirittura di massa per gli oltre 200 balneari di Pescara, Montesilvano e Francavilla. L’iniziativa, promossa da Sib Abruzzo Confcommercio, Fiba Confesercenti, Assobalneari Confindustria e Consorzio Ciba, si è svolta dalle 11 alle 12. Ogni operatore turistico è andato in spiaggia con la tipica maglietta da salvataggio, il salvagente e la mascherina a protezione di bocca e naso e monterà un solo ombrellone sulla battigia.

“Con questa protesta simbolica vorremmo richiamare l’attenzione dei bagnanti e dire loro che noi siamo pronti per partire con la nuova stagione – spiega Riccardo Padovano, presidente Sib Confcommercio Abruzzo – L’attuale situazione epidemiologica permette di iniziare a immaginare una imminente riapertura delle nostre attività. Preparare le nostre spiagge richiede però settimane di lavoro, ma senza regole è impossibile. Conoscere le modalità di riapertura oggi ci permetterebbe di riaprire a fine mese”.

Domani a L’Aquila le associazioni avranno un vertice in Regione, con l’assessore Mauro Febbo.

“Abbiamo bisogno di linee guida precise per il distanziamento sociale. C’è grande confusione. Stiamo chiedendo da giorni alla parte tecnico-scientifica come ci dobbiamo organizzare. Non tutte le spiagge italiane sono uguali. Quando si parla di disciplinare gli ingressi in spiaggia, per esempio. In Abruzzo le nostre spiagge, a differenza di altre regioni, sono accessibili da più parti ed è difficile controllare gli accessi se non si hanno delle regole precise. Rischiamo di perdere più del 30% e speriamo solo di non rimetterci con le spese, ma il rischio è alto. Con questa manifestazione vogliamo accendere un faro sulla nostra categoria, ma anche su tutto l’indotto che ha bisogno di risposte. Abbiamo già perso tempo lasciando far correre il mese di aprile e maggio. Abbiamo bisogno di indicazioni precise. Con questa protesta simbolica vorremmo richiamare l’attenzione delle istituzioni”.

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Marina Moretti: