Covid Abruzzo: si ragiona sulla riapertura delle scuole

Fa discutere l’eventuale riapertura delle scuole, per alcuni troppo rischiosa, visto che il Covid in Abruzzo viaggia sempre di più con la variante inglese, aggressiva anche verso i più giovani.

La scelta definitiva che riguarda Pescara, in zona rosa, dovrebbe arrivare questa sera, al termine di un vertice in Prefettura. Ma la sospensione delle lezioni è al vaglio anche per tutte le altre città abruzzesi. Il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri ha ribadito anche oggi la necessità di non riaprire le scuole, tutte le scuole, mercoledì prossimo, com’era previsto.

“L’aggressività della variante inglese – ha dichiarato Sospiri – è troppo elevata e colpisce molto i bambini, addirittura dai tre ai dodici anni”. Per questo è meglio agire con la massima prudenza, magari studiando la possibilità di istituire dei bonus baby sitter che possano aiutare i genitori che lavorano”.

Il numero dei contagi è ancora troppo elevato, preoccupa soprattutto la variante inglese che colpisce anche i ragazzini. Dunque Sospiri sostiene la scelta del sindaco di Pescara di tenere chiuse le scuole di ogni ordine e grado e annuncia anche che il presidente della Giunta regionale dell’Abruzzo, Marco Marsilio, sarebbe pronto a firmare l’ordinanza che dispone la sospensione delle attività scolastiche anche nelle provincie attualmente in zona arancione (L’Aquila e Teramo).

Questa mattina il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha scritto su Facebook che, dopo gli ultimi colloqui informali con i medici, propende “per la proroga, salvo verifica finale odierna”.

La questione scuole sta facendo discutere parecchio, soprattutto l’annunciata riapertura a partire da mercoledì. A Pescara e in tutta l’area metropolitana i contagi restano in rapida crescita, complice la variante inglese che, secondo le stime, è responsabile di oltre un caso su due. Per questo le province di Pescara e Chieti da ieri sono in zona rossa.

Anche le organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL E GILDA UNAMS si sono dette contrarie alla riapertura delle scuole e hanno diffuso una nota unitaria per spiegare le ragioni della perplessità:

“La gravità della situazione in Abruzzo, in particolar modo nel Comune di Pescara, l’aggressività della situazione epidemiologica, con la diffusione delle diverse varianti del Covid-19. e la crescente richiesta di accesso alle cure specialistiche avrebbe, a nostro avviso, dovuto prevedere la proroga della chiusura delle scuole del Primo Ciclo.
Pur condividendo la scelta di operare lo screening posto in essere per gli alunni della scuola Media, contestiamo la scelta di non procedere allo screening selettivo per le bambine e i bambini della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria prima della riapertura. Non c’è altro tempo da aspettare. Chiediamo, pertanto, un rapido e deciso intervento in tale direzione, in mancanza del quale la decisione di tener chiuse tutte le scuole appare decisione di buon senso.
Agli alunni e al personale scolastico devono essere assicurate condizioni di sicurezza, alle famiglie
garanzie e tutele”.