L’Aquila: mazzette ricostruzione, i nomi degli indagati

Cominciano a circolare sul web i nomi degli indagati nella maxi inchiesta della Procura di L’Aquila sulle mazzette nella ricostruzione pubblica post terremoto del 2009. Gli indagati sarebbero complessivamente 35.

Le dieci persone finite ai domiciliari sono Lionello Piccinini, 61 dell’Aquila, geometra del segretariato Mibact, Antonio Zavarella (55) di Sulmona, presidente della commissione di collaudo del Teatro comunale, Berardino Di Vincenzo (64) dell’Aquila, ex segretario regionale Mibact ora in pensione, Marcello Marchetti (64) dell’Aquila, architetto del segretariato Mibact, Mauro Lancia (59) di Pesaro Urbino, contitolare della Lancia Srl, Giampiero Fracassa (44), direttore tecnico della Fracassa Rinaldo Srl di Teramo, Vito Giuseppe Giustino (65) di Altamura (Bari), presidente del Cda della società cooperativa l’Internazionale con sede ad Altamura, Antonio Loiudice (60) di Altamura, amministratore unico della Edilco Altamura, Graziantonio Loiudice (25) di Bari, suo figlio, e Leonardo Santoro (40) di Avigliano (Potenza), geometra dell’Internazionale.

Per cinque persone invece è stato disposto il divieto di esercitare per due mesi l’attività professionale: si tratta di Giancarlo Di Vincenzo (35) dell’Aquila, architetto figlio di Berardino, Alessandra Del Cane (30), di Teramo, Michele Fuzio (51) di Bari, progettista dell’Internazionale dei lavori al Teatro comunale, Domenico Pazienza (65) di Bitonto (Bari), progettista dell’Internazionale dei lavori al Teatro comunale, e Michele Buzzerio (65) di Taranto, progettista dell’Internazionale dei lavori al Teatro comunale.

Sono dodici i cantieri, tutti nell’Aquilano, finiti sotto la lente di ingrandimento della procura: chiesa di Santa Maria del Ponte a Tione; chiesa di San Domenico a Sulmona; chiesa di San Salvatore a Civitaretenga; la Badia di Sulmona; il teatro comunale dell’Aquila; Mura Urbiche dell’Aquila; Porta Branconia all’Aquila; chiesa di San Biagio a Cappadocia; torre medicea di Santo Stefano di Sessanio; chiesa di San Sisto all’Aquila.

Gli altri indagati sarebbero: Valerio Agostinelli (tecnico), Italo Albani (imprenditore), Giancarlo Boscaino (tecnico), Claudia Castagnoli (dipendente Mibact), Fabio Cacciari (tecnico), Gianfranco D’Alò (dipendente Sovrintendenza), Aldino Del Cane (tecnico), Franco De Vitis (dipendente Sovrintendenza), Federica Di Vincenzo (tecnico), Claudio Finarelli (dipendente Mibact), Giuseppe Liberati (dipendente Sovrintendenza), Gianluca Marcantonio (tecnico), Pasquale Marenna (tecnico), Francesco Montazzoli (collaboratore studio Di Vincenzo)
Berardino Olivieri (dipendente Sovrintendenza), Ernesto Penzi (imprenditore), Giorgio Aldo Pezzi (dipendente Sovrintendenza), Lucio Piccinini (imprenditore), Vladimiro Placidi (tecnico), Giuseppe Rossi (dipendente Mibact).

 

Tra le persone coinvolte nell’indagine e finite ai domiciliari c’è l’architetto Berardino Di Vincenzo, ex dirigente della segreteria regionale Beni culturali, da poco in pensione, ed ex sindaco di Caporciano, il quale aveva già avuto un avviso di garanzia a febbraio, quando era finito nel mirino della procura perché avrebbe indotto due imprenditori a stipulare una consulenza con il figlio Giancarlo, incaricato di redigere il progetto per la ristrutturazione di Palazzo Centi. Tra gli arrestati ci sarebbe anche un professionista di Pratola Peligna, l’architetto Antonio Zavarella. Nell’indagine sarebbero coinvolti quattro imprenditori edili di Altamura (Bari): Leonardo Santoro, Vito Giuseppe Giustino, Antonio Loiudice e Graziantonio Loiudice, ai domiciliari insieme all’imprenditore teramano Giampiero Fracassa, dell’omonima impresa edile che si è aggiudicata i lavori di restauro della torre medicea di Santo Stefano di Sessanio.

Da alcune indiscrezioni sembra che Vito Giuseppe Giustino, 65enne di Altamura, della società cooperativa l’Internazionale, abbia riso parlando delle future commesse che avrebbe ricevuto per la ricostruzione di Amatrice, questo almeno sarebbe emerso da una delle intercettazioni in mano al gip.

 

 

Marina Moretti:

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  • SECONDO ME QUESTI PERSONAGGI INDAGATI SONO DEI PICCOLI PESCI. I VERI SQUALI PREDATORI (grandi imprenditori "innocenti" non vengono toccati)