Amatrice, tre mesi fa il terremoto che distrusse il paese

Polvere e macerie, strade dissestate e silenzio rotto soltanto dal passaggio dei mezzi della Protezione civile, dei vigili del fuoco, dei militari dell’Esercito e delle forze dell’ordine. Quelli che sono rimasti.

Perché adesso c’è un’altra grande emergenza sismica da gestire nel Centro Italia, quella che il 30 ottobre ha messo in ginocchio decine di Comuni tra Umbria, Marche e Lazio. Amatrice è un paese fantasma a tre mesi dal terremoto che il 24 agosto scorso ha distrutto, anzi letteralmente raso al suolo, un dei paesi più belli e vitali dal punto di vista sociale ed economico dell’Appennino laziale, a un passo dall’Abruzzo, dalla provincia dell’Aquila, la città sorella che sette anni fa ha subìto lo stesso destino di distruzione.

Oggi Amatrice cerca di non morire, lo dice il sindaco Sergio Pirozzi ricordando anche l’esperienza aquilana. La mattina del tremendo terremoto il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano furono tra i primi ad arrivare ad Amatrice e a dare una mano anche nella prima rapida organizzazione del Centro operativo comunale individuato nella struttura dell’ex Liceo Scientifico.

Tocca al sindaco Pirozzi, ora, il difficile compito di tenere insieme la sua popolazione psicologicamente molto provata: in pochi infatti vogliono parlare al microfono. Decine i cittadini che vivono in roulotte, anche se in migliaia si sono dovuti spostare altrove, lungo la costa adriatica, all’Aquila, a Roma.

Si vuole soltanto dimenticare, non pensare a tutto il lavoro che si dovrà fare per riportare Amatrice alla vita di prima. Per aiutare i commercianti colpiti in Italia da catastrofi naturali, la Confcommercio nazionale ha istituto una task force che ha già lavorato per il terremoto dell’Aquila e dell’Emilia. Ieri l’inaugurazione di un ufficio in piazza del Donatore.

Intanto si apre il fronte giudiziario. Tante le similitudini tra L’Aquila e Amatrice. L’avvocato teramano Wania Della Vigna – già legale di tanti familiari delle vittime dei crolli del sisma del 2009 – difenderà i familiari di 15 persone decedute sotto le macerie e di altre persone salvate miracolosamente dalle macerie dei palazzi ex case popolari, sbriciolati come polvere.

Il reportage di Marianna Gianforte e Donatello Ricci

height=315

Marianna Gianforte: