Sevel bloccata per stop a oltranza ex Blutec. M5S: “Tavolo al Mise il 24 gennaio”

Terzo giorno di totale blocco produttivo anche oggi alla Sevel di Atessa per lo sciopero dei 200 dipendenti dell’azienda dell’indotto ex Blutec, ora Ingegneria Italia, che produce telai per il furgone Ducato e altri componenti.

La situazione si aggrava dopo che stamani i dipendenti ex Blutec hanno deciso in assemblea lo sciopero ad oltranza per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi e altre rivendicazioni importanti per le condizioni di lavoro e il futuro dello stabilimento.

Dopo l’odierna assemblea, Nicola Manzi, segretario provinciale Uilm di Chieti e Pescara, afferma: “Nella storia sindacale questo è il primo sciopero indetto ad oltranza per mandare a casa una direzione aziendale inaffidabile sui pagamenti degli stipendi, per il mercato, la Sevel. I lavoratori, per alzata di mano, hanno chiaramente detto che se ne devono andare perché la loro gestione non rispecchia il territorio, i lavoratori e gli interessi della regione Abruzzo, causando il fermo di 20 mila lavoratori tra Sevel e indotto”.

Domani, sabato, alle ore 10, davanti ai cancelli della ex Blutec ci sarà una manifestazione indetta dal sindacato Usb per richiamare la solidarietà dell’intero comprensorio.

Sara Marcozzi: “Convocato il tavolo al Mise per trovare una soluzione e aiutare i lavoratori e le loro famiglie della Blutec di Atessa”

“Sono lieta di comunicare, a seguito di fitte interlocuzioni, che il Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo fede all’impegno preso dal Ministro Luigi Di Maio nell’ultima visita in Abruzzo, ha convocato un tavolo tecnico dedicato ad affrontare la questione della Blutec di Atessa, i cui dipendenti hanno scioperato a seguito dei ritardi nei pagamenti”.

Ad annunciarlo è Sara Marcozzi, candidato presidente M5S per Regione Abruzzo, che aggiunge: “Al tavolo saranno affrontate le criticità della situazione con l’obiettivo di trovare la migliore soluzione possibile per i lavoratori”

L’incontro è fissato per Giovedì 24 gennaio ore 9:00.

“Con questo tavolo tecnico – conclude Marcozzi – il governo nazionale, che insieme ai lavoratori aveva già fatto pressioni affinché venissero pagati gli stipendi in favore dei dipendenti, vuole ribadire l’attenzione riposta verso centinaia di persone e altrettante famiglie che vivono in Abruzzo e che sono messe in gravi difficoltà dai proprietari dell’azienda”.