Fanghi Ortona, SOA: “Decisione assurda del comitato VIA”

La SOA, Stazione Ornitologica Abruzzese, insorge contro la decisione del Comitato VIA relativa ai fanghi dragati dal porto di Ortona.

Qualcuno potrebbe chiedersi perché i rifiuti raccolti in un luogo vengano gettati in un altro luogo che nulla ha a che vedere con l’area ripulita. E se il luogo ripulito è un porto di mare e la pattumiera è sempre il mare, ma lontano, la protesta è persino scontato che qualcuno protesti. E infatti insorgono gli ambientalisti della SOA, la Stazione Ornitologica Abruzzese, che danno notizia della decisione assunta ieri dal comitato per la valutazione dell’impatto ambientale della Regione Abruzzo.

“342.000 metri cubi di fanghi del Porto di Ortona da gettare in mare tra Pescara e Silvi: il Comitato VIA dà l’ok escludendo il progetto dalla valutazione di impatto ambientale. Una decisione illogica, il mare non deve essere considerato a mo’ di discarica. Il Comitato VIA nella seduta di ieri ha dato il proprio assenso al progetto di dragaggio del porto di Ortona, dove saranno dragati 342.000 mc di fanghi, da smaltire poi nel mare antistante Pescara, Montesilvano, Città S. Angelo e Silvi. L’intervento è stato escluso dalla più approfondita procedura di valutazione impatto ambientale. Insomma il mare Adriatico può essere usato a mo’ di discarica nonostante sia in una condizione di fortissimo stress ambientale, come riconosciuto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente ed evidenziato dagli stessi dati del proponente. Ora resta un’ulteriore autorizzazione per l’area di immersione prescelta. L’Area Marina Protetta del Cerrano si deve accontentare di pannicelli caldi. Non viene neanche concessa la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale e deve accettare la seguente prescrizione: i fanghi non dovranno essere buttati quando i venti e il moto ondoso “di rilevante entità” (non precisata!) vanno nella direzione dell’area marina protetta. Chissà quali sono considerati di “modesta entità”… Il Comitato VIA ammette, quindi, l’esistenza di una potenziale incidenza derivante dall’immersione per i fondali dell’AMP. Evidentemente tali impatti possono essere invece sopportati dalle spiagge di Pescara, Montesilvano, Città S. Angelo e Silvi esterne all’Area Marina Protetta e dal mare antistante, visto che il moto ondoso e i venti “di rilevante entità” a quel punto potranno prendere la direzione verso quei territori. A nostro avviso il Comitato VIA ha fatto un grave errore. Inoltre non pare aver approfondito neanche le osservazioni depositate che evidenziavano l’esistenza di criticità ambientali proprio nell’area di immersione. Non resta che seguire l’iter dell’ultima autorizzazione ambientale che resta, relativa proprio all’area di immersione, che dovrà essere concessa sempre dalla Regione Abruzzo in base all’art.109 del D.lgs.152/2006. Facciamo notare che il Comitato VIA ha rilasciato il suo parere prima che il Comune di Ortona abbia ottenuto la disponibilità effettiva del sito di immersione. Altra stranezza. Il Mare Adriatico non merita questo trattamento”.