Pescara: centrodestra protesta in Consiglio

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Protesta in Consiglio comunale a Pescara, contro il sindaco, Marco Alessandrini, da parte dei consiglieri di centrodestra.

Gli esponenti dell che hanno indossato, durante i lavori, delle magliette con la scritta ‘Disfunzioni funzionali Stop – Alessandrini dimettiti’. Il riferimento è alle parole usate dal sindaco in un’intervista delle ‘Iene’ per quanto riguarda la vicenda del mare inquinato e del divieto di balneazione ‘fantasma’ dell’estate 2015.

“Il vero problema dell’amministrazione comunale – dice il capogruppo di Forza Italia, Marcello Antonelli – sta nella capacità del primo cittadino, che è un sindaco ‘casuale’, ovvero si è ritrovato a ricoprire quella carica per caso e ha dimostrato la propria ‘casualità’ ogni giorno. Il modo in cui ha ricoperto il ruolo di sindaco lascia a desiderare sotto ogni profilo e i risultati drammatici sono sotto gli occhi di tutti”. “Per questo – prosegue – oggi farebbe il bene di Pescara rassegnando le proprie dimissioni per le ‘disfunzioni funzionali’ che ha determinato in questi due anni, oppure l’alternativa sta nello scatto di reni dei consiglieri di maggioranza, che dovrebbero riacquistare un minimo di spina dorsale e capire che questa esperienza politico-amministrativa è giunta al capolinea”. La rappresentazione plastica della nuova Giunta – dice Antonelli – ci dimostra che nulla è cambiato: assenti gli assessori e vuoti i banchi della giunta in Consiglio prima, assenti e vuoti i banchi anche con gli assessori della seconda giunta Alessandrini, assente anche uno dei tre assessori appena nominati, la dottoressa Allegrino, con un atteggiamento ben poco rispettoso nei confronti dell’Assise civica e del ruolo che sono stati chiamati a ricoprire. I giudizi politici si danno sull’operato, e per questo credo inevitabile una valutazione oggettivamente critica sul non-lavoro sviluppato nella prima parte della consiliatura dal sindaco Alessandrini, nelle cui comunicazioni, peraltro, non ho rilevato alcuna motivazione del defenestramento di una fetta della sua giunta. La legge prevede che le revoche degli assessori siano motivate, dunque credo che il sindaco avrebbe dovuto dire al Consiglio comunale perché ha sostituito tre assessori. La verità è che il sindaco ha tolto tre assessori e ne ha messi altri tre senza alcuna motivazione, non volendo ammettere che qui il vero problema è nella sua capacità di svolgere il proprio incarico. Un sindaco, appunto, casuale. È dunque chiaro – conclude Antonelli – che quelle uscite sono il frutto di una faida interna al Pd”.