Trovati preziosi di dubbia provenienza in un Compro Oro della Marsica, due rinvii a giudizio. Il titolare e il collaboratore accusati anche di violazioni in materia fiscale e lavoristica per un ammontare pari a 1milione e 500mila euro
Con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Avezzano Chiara Lunetti i finanzieri della Compagnia di Avezzano hanno portato a termine un articolato controllo antiriciclaggio e di polizia
economico-finanziaria nei confronti di un’attività “compro oro” presente nel territorio marsicano.
I finanzieri hanno accertato che il titolare ed un suo stretto collaboratore facevano firmare in bianco a numerosi clienti le schede compro-oro, omettendo di riportare gran parte dei dati previsti dalla normativa, tra cui i dati identificativi degli acquirenti, la data e l’ora dell’operazione, l’importo corrisposto e le modalità di pagamento. Successivamente compilavano le schede con i dati di altri ignari clienti ai quali venivano così ricondotte per nascondere la reale provenienza del metallo prezioso