L’Aquila, balcone crollato: 36 indagati

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Giunge a definizione l’inchiesta della Procura dell’Aquila sul crollo del balcone nella new town di Cese di Preturo: 36 indagati, tra cui Calvi e Dolce.

Sono 36 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila sul crollo di un balcone in un alloggio del quartiere post-sisma di Cese di Preturo. L’inchiesta si è conclusa dopo più di un anno.

Le indagini sono scattate, infatti, il 2 settembre del 2014 quando un balcone si è staccato dal secondo piano “per difetti di costruzione e utilizzo di materiale scadente”, cadendo sul balcone sottostante. Soltanto per una coincidenza fortunata in quel momento non c’era nessuno sui due balconi.

Le accuse a vario titolo sono di crollo colposo, truffa in pubbliche forniture e una serie di falsi. Circolano già i primi nomi. Si tratta di Gian Michele Calvi, direttore dei lavori del progetto Case, i 19 insediamenti costruiti dopo il terremoto per ospitare quasi 20mila sfollati aquilani, e Mauro Dolce, responsabile del procedimento.

Entrambi sono già stati condannati in primo grado a 6 anni di reclusione ciascuno e assolti in Appello insieme ad altri 5 esperti per omicidio colposo e disastro colposo nell’ambito di un altro processo: quello alla commissione Grandi rischi. I due sono anche coinvolti nel processo sugli isolatori sismici, installati sotto le palazzine, alcuni dei quali realizzati male.

Per quanto riguarda il processo per il crollo dei balconi, a partire da lunedì 19 ottobre cominceranno le notifiche degli avvisi di garanzia e successivamente gli interrogatori per le persone che dovranno chiarire. Dopo il crollo sono stati sequestrati circa 800 balconi in legno in 494 appartamenti in tutto il territorio aquilano. Questo filone d’inchiesta è coordinato dal sostituto procuratore Roberta D’Avolio.