Chieti, ok al rendiconto 2015

“Declamazioni infondate”: così il sindaco di Chieti ha definito gli allarmi lanciati dal centrosinistra in merito alla situazione finanziaria del Comune. Il Consiglio approva il rendiconto 2015.

Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha accolto con evidente soddisfazione l’ok al rendiconto 2015.

“Il Comune di Chieti – ha commentato Di Primio – è governato da una maggioranza di centrodestra che i problemi li affronta risolvendoli a differenza di una opposizione di centro sinistra che, negli anni, ha continuato a fare proclami catastrofisti. In questi ultimi giorni, i soliti menagrami della sinistra non hanno perso l’occasione per preannunciare disastri. L’approvazione del Rendiconto 2015 dimostra la bontà del lavoro svolto dalla mia amministrazione, in particolare dagli uffici finanziari, e dell’ottimo coordinamento portato avanti dall’assessore Valentina Luise. Tralasciando la gravissima situazione debitoria ereditata dal centrosinistra e il riaccertamento dei residui, operazione che ci ha portato ad avere circa 30 milioni di euro di disavanzo, desidero evidenziare i 5,3 milioni di avanzo del rendiconto 2015 il che vuol dire che in un anno, adottando politiche mirate al risparmio e ad una oculata gestione delle risorse, siamo stati in grado di mettere in sicurezza i conti del Comune. Si apre ora la fase della predisposizione del Bilancio di Previsione. A tale proposito, non va sottaciuto che sarà necessario proseguire sulla strada di una politica molto ristretta sotto il profilo della spesa ma anche mettere in campo nuove strategie sul fronte delle entrate. Il Comune di Chieti soffre, infatti, in maniera evidente la mancata riscossione dei tributi e ancor più delle entrate extratributarie”.

Il sindaco ha anche replicato ad altre contestazioni rivolte alla sua amministrazione.

“Quanto al Patto di Stabilità – ha detto Di Primio – le ragioni dello sforamento sono determinate non dalla gestione corrente ma principalmente dalla necessità di rendicontare entro il 31 dicembre 2015, come sollecitato dallo stesso presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il pagamento degli interventi finanziati con Fondi Comunitari e quelli effettuati nell’ambito del programma Scuole Sicure. Il Decreto Enti Locali, purtroppo, a differenza delle Province e delle Città metropolitane, non prevede per i Comuni l’esenzione dalle sanzioni previste dallo sforamento del Patto per tali spese. Come vice presidente nazionale di Anci, mi sto adoperando affinché nel decreto vengano reinseriti anche i Comuni. In tal senso, ho scritto sia al presidente dell’associazione nazionale dei Comuni, sia al presidente di Ifel e giovedì 6 luglio sarò a Roma. Inoltre, ho interessato alcuni parlamentari affinché si facciano proponenti di un emendamento nella legge di riconversione del decreto. Sul bilancio di previsione, nonostante il risultato positivo raggiunto con l’approvazione del rendiconto, se vogliamo che il Comune superi la fase di criticità dobbiamo proseguire sui criteri di rigore fino ad oggi osservati. L’obiettivo è tenere in sesto i conti e garantire l’erogazione dei servizi ai cittadini. Interessi di bottega o di assessorato non potranno essere accolti perché al di sopra di tutto c’è il bene comune della città”.