Pescara, Ex campo Rampigna, il PD chiede certezze sul futuro dell’area

Il Partito Democratico di Pescara, chiede alla Giunta Comunale di fare chiarezza sul futuro dell’area dell’Ex campo Rampigna.

“È giunto il momento di prendere una decisione sul futuro dell’area dell’ex campo Rampigna. I primi scavi, tecnicamente definiti ‘saggi’, si sono conclusi, ma c’è una intera città in attesa di capire se si continuerà con il progetto del campo sportivo o se si sceglierà il progetto del parco archeologico o comunque di ricerca e studio su quel che è custodito sotto l’ex campo sportivo. Personalmente ritengo necessario percorrere questa seconda strada con decisione e celerità”. Lo afferma il consigliere comunale di Pescara Piero Giampietro, presidente della commissione Controllo e Garanzia del Consiglio comunale, dopo la seduta odierna della commissione nella quale è stato ascoltato il responsabile del procedimento del progetto di riqualificazione del campo sportivo, Angelo Giuliante.

Nel corso della seduta è emerso che gli scavi sono stati circa 15, ed hanno portato alla luce resti di strutture murarie, tombe e oggetti antichi sulla cui rilevanza archeologica è attesa a giorni una relazione specialistica. Il costo dei primi sopralluoghi si aggira sui 20.000 euro, mentre l’azienda che si è aggiudicata l’appalto del campo sportivo è in attesa della stipula del contratto. “In questo frangente nessun atto è stato prodotto dalla giunta” spiega Giampietro “con il rischio di esporre il Comune a incorrere nel danno erariale. È necessario prendere invece una decisione coraggiosa e in tempi rapidi: credo che la nostra generazione non debba commettere gli stessi errori del passato, perché la storia non va interrata, ma studiata, approfondita e divulgata. E Pescara non deve cancellare il suo passato”. Lunedì il tema sarà anche discusso in Consiglio Comunale in quanto lo stesso Giampietro ha presentato una interrogazione in aula.

“Nell’interrogazione chiedo all’amministrazione di sapere quale è la sua intenzione e se non ritenga opportuno sospendere l’esecuzione del progetto di riqualificazione del Campo Rampigna, e se la Giunta non ritenga necessario, alla luce dei rinvenimenti, ripensare l’intero progetto di riqualificazione del Campo Rampigna, prevedendo invece al suo posto una campagna di scavi e la

realizzazione di un parco storico-archeologico” spiega Giampietro.

“Il Comune di Pescara – si legge infatti nell’interrogazione – ha programmato di realizzare nel sito del Campo Rampigna un intervento di riqualificazione e riapertura dell’impianto sportivo, per un importo superiore ad €600.000 di fondi comunali. Per tale intervento, nel 2018 il Comune ha coinvolto la Soprintendenza la quale, nella nota Prot. 1033/20, aveva dettato ‘precise e tassative prescrizioni, ossia che i lavori di scavo previsti dovranno essere eseguiti sotto controllo archeologico sotto la vigilanza della scrivente Soprintendenza’. Nella medesima nota, la Soprintendenza aveva precisato inoltre che in caso di rinvenimenti archeologici di cui all’art. 90 del D. Lgs. 42/2004, resti che sono di proprietà dello Stato ai sensi dell’art. 91, ‘l’Ufficio si riserva inoltre di dettare, ai sensi di tale decreto e delle norme di salvaguardia archeologica del vigente PRG di Pescara, ulteriori prescrizioni per la tutela di eventuali resti, segnalando che può essere questa l’occasione per condurre prime organiche indagini archeologiche in un’area che non è mai stata oggetto in passato di ricerche archeologiche di alcun genere e conseguentemente nel caso valorizzare eventuali rinvenimenti’. Parole molto chiare che non devono far assumere decisioni di cui Pescara potrebbe pentirsi per decenni”.

Finora infatti gli scavi nell’ex campo Rampigna hanno fatto rinvenire resti dello scheletro della più antica cittadina pescarese rinvenuta, datati terzo/quarto secolo D.C., periodo Tardo Romano, e di una ceramica di lusso del quinto/quarto secolo A.C, mentre a pochi metri di distanza da tale rinvenimento, nel corso dei lavori di sistemazione del tracciato ferroviario, sono stati individuati materiali che potrebbero risultare collegati ai preesistenti bastioni della Fortezza di Pescara.