Montesilvano, nuova protesta contro l’antenna in Via Basilicata

Tornano a protestare i cittadini residenti in Via Basilicata a Montesilvano contro l’ installazione di una nuova Stazione Radio Base per rete di telefonia mobile.

Una nuova Stazione Radio Base per rete di telefonia mobile alta 30 metri in via Basilicata a Montesilvano. Nel cuore di uno degli insediamenti urbani più densamente popolati, a pochi metri da un campo sportivo ed un parco giochi intitolati, sembra paradossale dirlo, ad Antonio Nardi, un giovane del quartiere prematuramente scomparso a causa di un tumore al cervello. Quali effetti potrebbe avere sulla salute delle persone, al di là dei suoi effetti anti estetici, un mostro d’acciaio di queste dimensioni? Se lo chiedono i residenti che già dalla fine di agosto hanno inscenato una dura protesta ottenendo, per ora, solo una sospensione dei lavori. Lavori che, però, dovrebbero riprendere lunedì su sollecitazione dell’operatore telefonico che già da un anno sta pagando l’affitto di locazione dell’area e che ha già intimato l’amministrazione comunale e perfino la ditta che dovrà eseguire l’opera già a rischio penali. Dal Comune fino ad ora solo mezze risposte, un primo provvedimento di sospensione e la sollecitazione nei confronti dell’operatore a trovare un’altra area. Ma la posizione, individuata in base ad analisi tecniche, appare essere congeniale e difficilmente delocalizzabile tanto che, pare, ci siano già trattative con un condominio della zona per installare l’antenna, eventualmente, sul terrazzo, baipassando l’autorizzazione comunale. Dal canto suo l’Amministrazione Comunale assicura che l’ok alla realizzazione dell’opera è arrivato solo dopo aver accertato il rispetto di tutte le norme, in particolare quelle indicate nella Legge Gasparri, ma non la pensano così i cittadini:

“La Legge Gasparri parla chiaro – chiarisce Michele Turri del Comitato – al primo posto c’è il diritto della salute ancor prima dello sviluppo tecnologico. Per opere di questo tipo è prevista una distanza minima da paro giochi e scuole, qui ce ne sono ben due, ed una distanza minima da luoghi di altissima densità abitativa, qui il palazzo più vicino è ad appena 25 metri, per non parlare del danno economico per chi con tanti sacrifici ha acquistato caso ed in caso di vendita si troverebbe di fronte ad una svalutazione non di poco conto.”

L’impresa, presente stamane per vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri, ha dal canto suo ribadito le sue ragioni, il committente ha già minacciato penali in caso di mancato inizio dei lavori e da lunedì così farà se non dovesse pervenire alcun comunicato ufficiale che certifichi il contrario, ed i cittadini:

“Confidiamo sempre nel buon senso – ribadisce Turri – e nella forza del dialogo, realizzare un’antenna qui è fuori da ogni logica, andremo avanti con la nostra protesta chiamando in causa le autorità competenti se necessario, ma i nostri figli non possono essere condannati a giocare all’ombra di un mostro simile.”

 

Il collegamento in diretta con il Tg8 delle ore 14.00:

Fabio Lussoso:

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  • La spudoretezza di un amministrazione che di fronte alla tutela ambientale fa orecchie da mercanti, lascia basiti. Al parossistico consumo di suolo, al disprezzo totale per il verde, alla crisi ambientale degli "scienziati" decidono di installare antenne per attentare alla salute dei cittadini e di tutte le altre specie viventi. VERGOGNA.